C’è chi critica Morgan per il suo inesorabile oblio nel grande contenitore trash della televisione italiana. Eppure, lui continua a produrre e scrivere oggetti e concetti multimediali (canzoni, album “non pubblicabili” e non pubblicati, modalità non stardadizzate e canali non usuali di produzione e diffusione, audiolibri, grafiche al limite dell’improbabile). Manufatti artistici che assomigliano, almeno come reazione del pubblico, alle strane forme disegnate nelle tele di Francis Bacon.
E poi c’è chi lo critica per i suoi scandali, c’è chi lo critica perchè infondo è troppo buono e spesso si fa fregare alla grande. Qualcuno ha ipotizzato addirittura: “Morgan, solo quando la tua esperienza terrena sarà terminata, allora verrai apprezzato come Genio“. E gli esempi, dal passato, si ricordano da soli. Oggi spegne quarantotto candeline Marco Castoldi in arte Morgan, artista e musicista, scrittore e ex leader dei Bluvertigo. Un compleanno triste, in un clima pessimo, in una annata da dimenticare. Di pochi giorni fa l’esclusione sia dal cast di Sanremo 2021 condotto da Amadeus, che dalla giuria di AmaSanremo.
Morgan è il giudice più vincente della storia di X-Factor (5 vittorie), ma è anche il personaggio di spettacolo che è stato cacciato per ben due volte da Sanremo (2010, 2020 con Bugo), da Amici di Maria De Filippi, senza contare gli screzi con X-Factor e le ultime vicende.

L’audiolibro di Morgan e Ivano Fossati
Intanto sembra un fiume in piena, o meglio, un vulcano pronto ad esplodere: produce, si incazza, lo fregano, a detta sua verrebbe mobbizzato (tema che la società del lavoro e le istituzioni italiane dovrebbero prendere in seria considerazione), si lamenta, si lamentano di lui. Una vita immersa nella contraddizione, la sua. Ivano Fossati, nell’autorevole prefazione dedicata a Morgan nel suo audiolibro “L’audiolibro di Morgan” prodotto da Emons, così lo descrive:
“Morgan ha una voce a cui si può credere. Racconta di sé, della sua vita, l’infanzia, i pomeriggi, il silenzio, il padre, la musica. Quando serve la voce è triplicata, smembrata, elettronica, plurale, altrimenti è pacata come un pensiero. Occasionalmente può capitare di venire spinti all’indietro dalla sua musica, magari verso il ‘700, ma solo se c’è un motivo.
In questo volo, perché di volo si tratta, bisogna tenersi stretti a Marco-Morgan, e non lasciare la presa. Dalla musica emergono in trasparenza qualche psichedelia, qualche tocco atonale, leggero, inaccostabile alla sciatteria corrente. C’è tanto da ascoltare, sufficiente per desiderare di perdersi. Alla fine scende ancora più in profondità, ridiventa Marco e ci parla della compassione. A quel punto tenetevi pronti, lo fa subito prima di strapparvi il cuore“.
Morgan è tristemente famoso per il suo carattere, ma è al tempo stesso riconosciuto anche da pezzi grossi dell’ambiente musicale italiano: Eugenio Finardi, Franco Battiato, solo per citare alcuni. Morgan ha un problema serio con le sostanze stupefacenti. E questo disagio lo ha espresso anche lui. Periodo “strano e un po’ allucinante”. Così Morgan definisce il momento della sua vita che sta vivendo e che lo ha fatto ripiombare nel vortice delle dipendenze. Il cantante, all’anagrafe Marco Castoldi, ha spiegato di aver bisogno di una “cura disintossicante”. Ma per farlo – confessa a Oggi – servono le telecamere addosso, “in modo tale che potesse essere vista da tutti; così i miei detrattori non avrebbero più niente da dire“.
Morgan è un pagliaccio o un genio?
Sempre da una dichiarazione di Ivano Fossati, traspare la grande sensibilità di artistica del musicista monzese: “Conosco Morgan da tempo per poter dire che si tratta di un artista raro e prezioso. Ho visto Morgan suonare e poi spiegare frammenti della musica di Rachmaninov a migliaia di ragazzi – prosegue – e mi domando se questo puo’ essere un cattivo maestro.
Forse la sua riammissione a Sanremo porterebbe migliori risultati che non il suo allontanamento“. All’epoca fece scandalo le sue dichiarazione sugli stupefacenti, con la conseguente esclusione da Sanremo 2010, ai tempi condotto da Antonella Clerici.
Morgan è lo yin e lo yang, energie opposte, necessarie e che si completano a vicenda, dove l’esistenza di uno dipende dall’esistenza dell’altro. Dualismo che giustifica l’ennesima domanda: Morgan è un pagliaccio o un genio? Grosso modo, se vogliamo, la stessa domanda è stata esposta nei confronti di Carmelo Bene. Intanto sul suo canale Instagram, molto seguito in questi giorni di querelle sanremese, Morgan sta regalando ai suoi followers un album chiamato “La Musica Serie” e forse molto presto ascolteremo “Quello che ha perso Sanremo” con tutte le canzoni escluse dai vari direttori artistici in questi anni.
Articolo a cura di Gianrenzo Orbassano
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