Aldo Moro: politico, accademico e fondatore di Democrazia Cristiana. Ricordando il suo rapimento e l’assassinio da parte delle Brigate Rosse ma, non solo: la storia italiana commemora anche l’omicidio di Peppino Impastato l’attivista antimafia ucciso lo stesso giorno.
Aldo Moro e Brigate Rosse: rapimento ed omicidio
9 maggio 1978: giunge definitivamente a conclusione la vicenda che ha come protagonista il rapimento del politico democristiano Aldo Moro. Attivista dell’Azione Cattolica, Aldo Moro fa parte della politica italiana fin dalla nascita della Repubblica. Il democristiano è membro dell’Assemblea Costituente dal 1946. Nel 1948 è eletto per la prima volta deputato nel primo governo De Gasperi, ma non abbandona la passione per l’insegnamento. Dal 1953 è professore ordinario di Diritto Penale all’Università di Bari, poco prima di diventare Ministro di Grazia e Giustizia nel 1955. Mentre ne 1959 diviene Segretario della Democrazia Cristiana e dal 1963 al 1968 Presidente del Consiglio.
Aldo Moro, una politica verso il compromesso storico
La sua politica conciliatoria verso i partiti di sinistra apre la via al “compromesso storico”: in Italia era un agire politico che costituiva la tendenza al riavvicinamento fra Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista Italiano.Questo nuovo modo di agire lo rende oggetto di varie contestazioni sia fra i moderati, sia nell’ambito della sinistra più radicale: è un bersaglio per il terrorismo rosso.
La mattina del 16 marzo 1978 il nuovo Governo guidato da Giulio Andreotti sta per essere presentato in Parlamento; Aldo Moro si stava recando proprio alla Camera dei deputati. La sua auto, però, fu bloccata in via Mario Fani a Roma da un gruppo delle Brigate Rosse. I brigatisti uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto, Oreste Leonardi e Domenico Ricci. Furono assassinati anche Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta. Dopo quest’aggressione sanguinosa, sequestrarono Moro.
Trattative, prigionia e appelli
Nonostante i numerosi appelli e le varie richieste di trattative, dopo una prigionia di 55 giorni in cui lo sottoposero ad un processo politico definito ”tribunale del popolo”, Aldo Moro fu ucciso da Mario Moretti. Rinvennero le sue spoglie a Roma il 9 maggio nel bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in Via Caetani. La via in questione, distava circa 150 metri sia dalla sede del Partito Comunista Italiano che dalla sede nazionale della Democrazia Cristiana.La sua morte sancisce il primo capitolo della stagione del terrorismo comunista italiano, che darà, agli anni Settanta, l’appellativo di Anni di Piombo.
Aldo Moro e l’omicidio dell’attivista Peppino Impastato avvenuto lo stesso giorno
Giornalista e attivista politico, Giuseppe “Peppino” Impastato, nasce in Sicilia, nel 1948. Nonostante il suo nome sia sinonimo di lotta contro le mafie la sua famiglia apparteneva a Cosa Nostra. Già da ragazzo rifiuta il retaggio delle sue origini: il padre lo caccia di casa e si dedica alla politica aderendo al Partito Socialista di Unità Proletaria.
Allo stesso periodo appartiene la passione per il giornalismo, fonda il giornale L’idea Socialista. Dopo la chiusura di quest’ultimo diventa parte attiva nelle lotte studentesche del ’68. Nel 1975 rientra in Sicilia e fonda Musica e Cultura. Per Peppino, la cultura è l’antidoto contro la dominazione che le mafie tendono ad esercitare. La sua figura diventa un punto di riferimento per la gioventù del luogo.
L’uccisione
Nel 1978, Peppino Impastato si candida alle elezioni comunali. Poco prima documentò tramite una mostra fotografica, le devastazioni che la mafia aveva arrecato al suo territorio. I clan locali non accettano questo affronto. Il 9 maggio 1978, Peppino Impastato è assassinato. Il suo corpo è posto sui binari del treno tra Palermo e Trapani e fatto detonare con una carica di tritolo. La versione ufficiale è che l’attivista fosse un terrorista rosso e che sia morto nel tentativo di portare avanti un attentato suicida.
Eventi storici del giorno
Medioevo, 9 maggio 1429. Giovanna d’Arco pone fine all‘Assedio di Orleans da parte degli Inglesi, totalizzando una vittoria nella Guerra dei Cent’anni. Nel 1936, invece, l’Italia annette formalmente l’Etiopia e il re Vittorio Emanuele III è proclamato imperatore. Sarà nello stesso giorno che il re abdicherà in favore del figlio Umberto, nel 1946, esattamente sette anni dopo il fatale incontro tra Mussolini ed Hitler a Firenze. Il 9 maggio 1974 una commissione della Camera dei Rappresentanti degli USA comincia le procedure di impeachment contro Richard Nixon, a seguito dello scandalo Watergate. Infine, il 9 maggio del 2012, il presidente degli USA Barack Obama dà il suo sostegno ai matrimoni tra persone tra lo stesso sesso. E’ il primo presidente ad appoggiare pubblicamente tali unioni.