Anche se Riina era uno dei boss più pericolosi d’Italia, c’è chi non trova pace anche su Facebook. Figli,parenti ed amici più stretti si scambiano decine di like e commenti senza pensare a tutti i reati che ha commesso.
Il 16 Novembre 2017 è morto Totò Riina, subito si sono fiondate moltissime persone su Facebook a darne le condoglianze,tra amici, figli e parenti. Il social, secondo i familiari, li ha rimossi in seguito alle numerosissime segnalazioni ricevute.
PHOTO CREDITS: STRETTOWEBUna delle prime persone è stata la figlia maggiore, Maria Concetta, esponendo come foto del profilo proprio, una rosa nera sovrastata dall’indice di una ragazza che indica il silenzio come copertina. Questo ricollegato alle parole della donna, ormai 42enne, che descriveva il padre come “un lavoratore ingiustamente accusato”, contro il quale parlano solo “calunniatori malvagi e senza scrupoli”. La foto ha ricevuto moltissimi like e varie condivisioni, a tal punto che secondo il marito, Tony Ciavarello, “fb ha eliminato la foto con tutte le condoglianze. A qualcuno ha dato fastidio il vostro cordoglio”.
Commenti positivi per il boss
PHOTO CREDITS: M.DAGOSPIA.COMNumerosi sono stati anche i commenti: “Mi unisco al vostro dolore”, scrive uno; “è un giorno molto triste”, ammette un altro. “Buon viaggio zio Totò” si legge ancora; “La morte ridona la dignità e ci pone tutti alla pari davanti alla grandezza di Dio” dice un altro. Molti tra quanti esprimono condoglianze per la morte del boss, listano di nero la propria pagina social.
Manifesto ad Ercolano
Se molto piangono la morte del boss, c’è anche chi non risparmia la propria soddisfazione: ad Ercolano (Napoli) è comparso manifesto funebre che dà ‘il lieto annuncio’ per la morte di Totò Riina.
PHOTO CREDITS: CRONACHEDELLACAMPANIA.NETAi lati del manifesto, di matrice anonima, vi sono le foto dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino caduti per mano della mafia. ”E’ morto Salvatore Riina di anni 87 – recita il manifesto – Ne danno il lieto annuncio…” e seguono i nomi di 24 vittime tra magistrati, uomini della scorte che li accompagnavano ed altre vittime innocenti tra cui Peppino Impastato, il generale Dalla Chiesa, don Pino Puglisi, Rocco Chinnici. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto commenta questo gesto : ”Noi non gioiamo per la morte di Riina perché non siamo come i mafiosi. Lui ha rappresentato la mafia ed è stata la causa di tanto dolore. Contro di lui lo Stato è riuscito a vincere, assicurandolo al carcere duro. Le ultime sue dichiarazioni intercettate ci ricordano che non dobbiamo mai abbassare la guardia contro la criminalità organizzata”.
Francesco Santoleri