Moscovici, il commissario agli Affari Economici e monetari dell’Ue, non esprime soddisfazione circa il salto all’indietro compiuto dal governo sulla legge di bilancio che vede una riduzione del rapporto di deficit dal 2,4 al 2,04% nel 2019.
Moscovici ribadisce a chiare lettere tutti i dubbi dell’Europa sulla manovra di bilancio italiana. L’incontro sulla manovra economica tenutosi a Bruxelles con il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, sembra non abbia avuto il successo sperato.
La dichiarazione di Moscovici
“Questo è un passo nella giusta direzione, ma non ci siamo ancora, ci sono altri passi da compiere, forse da entrambe le parti” ha affermato chiaramente il commissario. E le affermazioni di Moscovici sono giunte come un fulmine a ciel sereno, raffreddando gli entusiasmi.
Delusione per Mattarella e Piazza Affari
Doccia fredda, infatti, per il capo dello Stato Sergio Mattarella che aveva tirato un sospiro di sollievo dopo un lavoro durato due mesi e mezzo per evitare la procedura di infrazione. Serenità condivisa anche dai mercati finanziari, con lo spread che ha aperto in calo a 266 punti basi, valori mai così bassi da settembre. Apertura positiva anche per Piazza Affari con le borse europee tutte con il segno più. La Borsa Italiana, infatti, è risultata la migliore fra le europee grazie ai rialzi dei bancari.
Salvini e Di Maio fiduciosi
Nessun commento alle parole di Pierre Moscovici da parte di Palazzo Chigi. “Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte” scrivono in una nota congiunta i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati” concludono.
La proposta italiana presentata ieri a Bruxelles da Conte a Juncker, in realtà, è un passo avanti e punta ad evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo. Seppur modificata, la manovra, nonostante le variazioni apportate dall’esecutivo, potrebbe non scongiurare ancora la procedura di infrazione. La Commissione Ue valuterà la mozione ricevuta dall’Italia.
Patrizia Cicconi