Mostra del Cinema: recensione di Marriage Story

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Di Redazione Metropolitan

Nella seconda giornata della 76esima Mostra del Cinema di Venezia arriva il primo vero colpo di fulmine. Si tratta di Marriage Story, il nuovissimo film di Noah Baumbach che, dopo The Meyerowitz Stories, torna a collaborare nuovamente con Netflix.

La Trama

Una coppia decide di divorziare. In tribunale lo scontro diventerà pian piano sempre più aggressivo, anche per via dei legali che rappresentano i due coniugi.

La Recensione

Marriage Story è un film che va oltre il semplice racconto di una separazione riesce a narrare tutte le sfaccettature dell’amore. Un piccolo gioellino che riflette su quanto, a volte, bisogna quasi aspettare che qualcosa si rompa prima di comprenderla per davvero. Un lungometraggio che è alta commedia dove la sceneggiatura è qualcosa di spettacolare: troviamo dialoghi divertenti (ridete molto) ma allo stesso tempo il dolore di una separazione lavora sotto traccia, per esplodere infine in tutta la sua autenticità. 

Il cast in tutto ciò fa la sua parte: da una parte abbiamo una Scarlett Johansson nel film è quasi irriconoscibile: struccata, malvestita, con un taglio di capelli praticamente “punitivo”, ha avuto il talento e il coraggio per cancellare l’aura di icona sexy, per raccontare una donna che cerca maldestramente di rivoluzionare la sua vita. Questo è una delle sue migliori interpretazioni. Dall’altra parte il cuore pulsante è Adam Driver che riesce a essere sempre all’altezza dei personaggi che gli vengono affidati: qui interpreta un marito

Una storia bella, commovente e capace sia di far ridere sia di far riflettere. Da vedere. Il film uscirà prima nelle sale e poi sulla piattaforma Netflix.