Dopo Austin, Marquez vince anche la prima tappa europea della MotoGP a Jerez dando dimostrazione di assoluta supremazia. Anche se rimane un grande disappunto per la carambola che ha messo fuori gioco tre protagonisti della gara in un colpo solo: Dovizioso, Lorenzo e Pedrosa. Podio per Zarco davanti ad un ritrovato Iannone.
MOTOGP JEREZ: LA GARA
Tra i big Lorenzo è l’unico che sceglie di partire con una soffice all’anteriore, mentre tutti puntano su hard e medie. Ottimo il suo spunto, che gli consente di bruciare tutti e trovarsi leader alla prima curva. Bene anche Pedrosa, un pochino meno Zarco e Crutchlow che perde la pole conquistata ieri.
Lorenzo sembra in ottima confidenza con la sua Ducati e batte il ritmo davanti a tutti. Marquez intanto inizia a prendere le misure per iniziare la rimonta. Leggermente più attardato Dovizioso. Si ritira Aleix Espargaro dopo appena una tornata e mezza.
Marquez sopravanza Zarco alla 13 e si vede che ne ha molto di più di tutti. Lorenzo arriva lungo alla Dry Sac ma riesce a resistere a Pedrosa nell’incrocio di traiettorie, ma dopo qualche curva Marquez supera il compagno di team mettendo nel mirino il 99 Ducati.
Zarco alla 8 sbaglia e perde ancora terreno con Crutchlow che sembra aver ripreso la giusta confidenza con la sua Honda e prova a ricucire lo strappo coi primi. Incomincia però il festival delle scivolate: il primo è Rins, che perde l’anteriore della sua Suzuki (hard all’anteriore). Qualche curva dopo tocca a Cructhlow finire nella ghiaia con la medesima dinamica.
Quando mancano 17 giri al termine, Marquez sfrutta una piccola imbarcata di Lorenzo per superarlo e iniziare a imporre il suo ritmo: è evidente come il maiorchino sia arrivato quasi al limite della sua anteriore morbida. Dovizioso ha recuperato fino alla quarta piazza intanto e scaglia l’attacco vincente a Pedrosa: terzo.
Il gruppetto di testa allontana gli inseguitori, capitanati da Zarco. Dietro c’è Iannone, Petrucci, Rossi, Miller e Morbidelli. Vinales al momento fuori dalla top 10. Marquez inizia a guadagnare su Lorenzo e Dovizioso, mentre Pedrosa pare fare un po’ l’elastico. Cade Luthi, anche lui vittima dell’anteriore, portando un po’ di ghiaia in pista. Ghiaia che Marquez colpisce in pieno e regala un salvataggio da cineteca. Pazzesco.
Lorenzo prova a resistere agli attacchi di Dovizioso, che alla 13 sbaglia la valutazione e finisce lungo. Ma basta il rettilineo d’arrivo per riportarlo negli scarichi del compagno di team. Ma ad 8 giri dal termine, ancora una volta alla Dry Sac succede l’inferno.
Dovizioso prova ad affondare su Lorenzo: entrambi larghi rispetto la corda. Pedrosa in scioltezza passa all’interno ma il maiorchino nel tentativo di rientrare non lo vede immediatamente. Quando prova a rialzare la sua Ducati è troppo tardi: contatto. Pedrosa viene catapultato dalla sua Honda, mentre Lorenzo finisce a terra e coinvolge Dovizioso.
In questo modo, Zarco torna secondo e il profumo di podio arriva anche a Iannone e Petrucci, con il pilota Suzuki che riesce ad avere la meglio sul ternano. Rossi supera Miller all’ultima staccata del penultimo giro, salendo in quinta piazza. Morbidelli in top ten, con Kallio (tester KTM) decimo davanti ai suoi compagni titolari.
MOTOGP JEREZ: L’ANALISI
Tante volte abbiamo visto incroci di traiettorie, resistere ad attacchi pazzeschi, imbarcate e qualche contatto. Purtroppo qualche volta può capitare che tutto non vada per il verso giusto, quello migliore. Oggi a farne le spese sono stati tre piloti che si stavano giocando la seconda e terza piazza sul podio, tutti con una gran voglia di dimostrare i propri valori, ognuno spinto dalle proprie motivazioni.
Non ci sentiamo di criticare nessuno in questo contesto: this is race. Tornando alla cronaca, Marquez sbalorditivo per come ha gestito la gara e per il controllo della sua Honda al passaggio sulla ghiaia lasciata in pista dalla caduta di Luthi. Da vedere e rivedere il controllo del cabroncito!
Bel podio per Zarco, anche se è da riconoscere che senza la caduta dei 3 non avrebbe raccolto questo risultato, così come Iannone e Petrucci. In affanno, e grande, le Yamaha ufficiali, con Rossi quinto e Vinales settimo capace di risalire solo da metà gara in poi. Positivo Morbidelli, finalmente in top ten.
Kallio, tester KTM, si concede il lusso di finire davanti ai titolari della scuderia centrando la decima posizione. Peccato per Rins, sesto al momento della caduta, e Crutchlow: da entrambi ci si attendevano grandi cose.