MotoGP | Motomondiale 2019 al giro di boa: tutti contro tutti

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Di Redazione Metropolitan

Analizziamo la situazione dei team e dei top rider a metà campionato partendo dalle ultime dichiarazioni dei protagonisti.

Motomondiale 2019 – Nel pieno della pausa estiva, non si placa la guerrilla tra Ducati e Honda rispettivamente condotta da Paolo Ciabatti e Alberto Puig a suon di dichiarazioni provocatorie. Dal canto suo, Marc Marquez, leader della classifica e favorito alla vittoria, rincara la dose ammettendo di temere solo i giovani piloti Yamaha, Viñales e Quartararo. In questo momento la luce rossa di Borgo Panigale sembra affievolirsi mentre ci si appresta a vivere forse l’alba di una nuova era per i prototipi a due ruote.

Motomondiale 2019 – Ducati vs Honda

Sono proprio due personalità di spicco degli storici team ad iniziare una polemica golosissima per gli addetti ai lavori. Nasce tutto da una dichiarazione sibillina del Direttore Sportivo Ducati, Paolo Ciabatti: un’ode al talento di Marc Marquez o un’allusione alla poca duttilità della moto giapponese? Magari entrambe. Valutate voi.

“Marc Marquez è un pilota che sta cambiando la storia della MotoGP. Senza di lui Honda non avrebbe vinto nulla, difatti dal 2013 in poi non c’è stato un suo compagno di marca alle sue spalle in campionato ma solo piloti Ducati e Yamaha.” Paolo Ciabatti

Paolo Ciabatti nel box Ducati
Paolo Ciabatti nel box Ducati – Photo Credit: web

Fatto sta che il team manager HRC, Alberto Puig, ci ha letto un affronto imperdonabile e ha tuonato:

“Honda vince solo con Marquez? Ducati si sforza tanto, investe tanti soldi e non vince niente in MotoGP. Con la Ducati ha vinto un solo pilota, un anno ed in circostanze speciali. Con Honda invece hanno vinto un sacco di piloti: Stoner, Doohan, Spencer, Lawson, Criville, Hayden, Rossi.Alberto Puig

Alberto Puig nel box Honda con Marc Marquez
Alberto Puig nel box Honda con Marc Marquez – Photo Credit: web

Motomondiale 2019 – Marquez ci mette il dito…

Le recenti difficoltà del team emiliano non sono sfuggite di certo a nessuno. Al contrario è ovvio che i rivali giochino di pressione psicologica in situazioni simili e, a rincarare la dose, ci pensa il leader del campionato, Marc Marquez, finora re indiscusso del Motomondiale 2019 la cui vittoria è quotata nientepopodimeno che 1.01 da William Hill (meglio darsi all’ippica).

“Fino a Barcellona è stato un campionato ma ora ne è iniziato un altro. Ho un vantaggio di due gare nei confronti di Dovizioso. Certamente Ducati tornerà ad essere veloce ma in questo momento i piloti da battere sono quelli Yamaha, Viñales e Quartararo. Sono convinto che saranno i più veloci nella seconda parte del campionato.” Marc Marquez

Motomondiale 2019 – L’alba di una nuova era

Ora è lecito chiederci se Marquez abbia voluto stuzzicare Ducati accodandosi al pensiero del manager spagnolo. O se in cuor suo tema veramente che le nuove leve possano avanzare minacciosamente minando (concedetemi la cacofonia) alla sua egemonia. Sicuramente un ventenne francese che conquista due pole e due podi nella sola prima metà dell’anno d’esordio non è da guardare con sufficienza.

https://www.youtube.com/watch?v=M6buVfaiwbU

Fabio Quartararo ha già dimostrato di essere più veloce sul giro secco del veterano Rossi, nel pieno del suo Annus Horribilis, e di avere il talento per meritare una moto competitiva per il titolo. Richiesta che Yamaha esaudirà sicuramente altrimenti il francesino migrerà verso altri lidi. A lui aggiungiamo anche Viñales e Rins in pieno stato di grazia a completare il bel gruppo di contendenti scalpitanti che può impensierire anche il Cabroncito, figura mitologica metà uomo metà V4 che domina la classe regina dal 2013.

Motomondiale 2019 – Si ma le Ducati?

Ora è vero che siamo stati tutti spiazzati dall’avvento di questi giovani puledri, ma è altrettanto vero che al momento dietro il buon Marc in classifica ci stanno proprio le due Ducati di Dovizioso e Petrucci che, pur senza brillare, hanno gravitato sempre nelle prime sei posizioni portando a casa anche una vittoria ciascuno. La verità è che questo non è abbastanza.

https://www.youtube.com/watch?v=Wz3LGX93hg8

Dovizioso ad esempio è senza ombra di dubbio un ottimo pilota, un po’ sfortunello, che ha avuto una moto e uno state of mind da titolo nel 2017 ma i pianeti non si sono allineati in suo favore. Marquez i pianeti li allinea da sé curva dopo curva, sorpasso dopo sorpasso. E per batterlo servirà un pilota talentuoso, costante, freddo, imperscrutabile, calcolatore, tenace, con una moto che dà fiducia, che faccia le curve e che sia un missile sui rettilinei, e pieno di fattore C che non guasta mai. E beh, vallo a trovare.

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