
Motori | Smantellato il Museo Morbidelli
Il Motociclismo Italiano ha perso un pezzo importante della sua storia: il Museo Morbidelli di Pesaro è stato smantellato.
Smantellato il Museo Morbidelli – La notizia è stata resa nota due giorni fa. Chi vi scrive lo fa solamente adesso, perché davanti ad un fatto del genere, tra lo scrittore e l’appassionato ha prevalso il secondo, che ha dovuto metabolizzare l’accaduto.

Per chi non lo avesse mai visto, il museo creato da Giancarlo Morbidelli era un luogo in cui poter ammirare almeno 350 motociclette provenienti da tutto il mondo e da ogni epoca. Alcune erano pezzi unici come la Morbidelli 8 cilindri, la Benelli 250 4 cilindri con compressore del 1942 o la Ducati 125 4 cilindri del 1965; mai entrate in produzione.
Oppure leggendarie moto da corsa che hanno fatto storia, come la Benelli 250 4 cilindri che portò alla vittoria Renzo Pasolini, Silvio Grassetti e Tarquinio Provini o la Moto Morini 250 monocilindrica con cui iniziò Giacomo Agostini.

Molte erano italiane, orgoglio della creatività e dell’ingegneria nostrana, tra le quali anche le moto da Gran Premio che Morbidelli stesso aveva progettato e costruito, e che hanno vinto 4 titoli Mondiali nel Campionato Mondiale di Velocità con Pier Paolo Bianchi, Paolo Pileri e Mario Lega. Almeno queste ultime sembrano restare al proprio posto.

In questo momento, questo patrimonio culturale motoristico è in viaggio verso l’Inghilterra, dove una casa d’aste venderà queste perle. Per la sua vastità e qualità, il Museo Morbidelli era uno dei migliori al mondo; visitato da grandi Campioni come Giacomo Agostini e John Surtees e da persone provenienti da tutto il globo.
Ora che non c’è più, l’unica cosa che si può constatare è che la città di Pesaro, le Marche, la Motor Valley, l’Italia, il Motociclismo italiano, gli appassionati, l’ASI, la FIM e tanti altri… hanno perso. Nessun vincitore, solo sconfitti.