Romain Dumas e la sua Volkswagen I.D. R Pikes Peak sono entrati nella storia. Il pilota francese ha frantumato il record di Sebastien Loeb facendo segnare un 7:57.148 alla media di 145,70km/h. Nessuno era mai sceso sotto gli otto minuti a Pikes Peak.
Sembrava impossibile, ma Romain Dumas è stato in grado di centrare un obiettivo del tutto inaspettato. Quando venne lanciata la Volkswagen I.D. R Pikes Peak, l’obiettivo dichiarato era quello di battere un altro record, ben più avvicinabile. L’obiettivo della casa tedesca era battere il tempo siglato da Rhys Millen con un prototipo elettrico (8:57.118).
Volkswagen non poteva aspirare ad un ritorno migliore alla più famosa cronoscalata al mondo. La sua ultima apparizione risale al 1987 con la Golf Bimotore Gruppo B con Jochi Kleint alla guida. Fu un’edizione molto sfortunata per Volkswagen che mancò il successo per un soffio. Questa volta, il successo è stato conquistato con grande autorevolezza grazie ad una vettura all’avanguardia e totalmente elettrica.
La Volkswagen I.D. R ha dominato questa edizione della Pikes Peak International Hill Climb. L’obiettivo reale è sempre stato quello di battere il record assoluto di 8:13.878 siglato da Sebastien Loeb con la Peugeot 208 T16 nel 2013. Romain Dumas è stato in grado di compere una prova pressoché perfetta, senza commettere alcun errore lungo le 156 curve della cronoscalata.
Il prototipo della casa di Wolfsburg è stato sfruttato a dovere dal tre volte vincitore della 24h di Le Mans. Una vettura avveniristica in grado di sprigionare una potenza di 500 kw (circa 680 cv) grazie a due motori elettrici ed alle quattro ruote motrici. Questo risultato è stato possibile anche grazie alle peculiarità del motore elettrico. A differenza del motore termico, il motore elettrico non subisce perdite prestazionali a causa dell’aria rarefatta. Un vantaggio non indifferente che è stato pienamente sfruttato.
Il resto della corsa
Il miglioramento di oltre sedici secondi del record assoluto segnato da Romain Dumas non è l’unico record aggiornato. Secondo assoluto nell’edizione 2018, è stato Simone Faggioli. L’italiano stampato un 8:37.230 siglando il nuovo primato per le vetture a trazione posteriore.
Simone Faggioli ha ottenuto questo primato alla guida della Norma M20 SF PKP. Questa vettura è nata da un progetto che coinvolge, oltre a Faggioli, anche Norma e Pirelli. Un progetto di natura biennale che, certamente, il prossimo anno sarà ancora più protagonista.
La classifica della 96.ma Pikes Peak:
1. Dumas (Volkswagen I.D. R Pikes Peak) in 7’57”148;
2. Faggioli (Norma M20 SF PKP) in 8’37”230;
3. Cunningham (Acura TLX GT) in 9’27”352;
4. Bouduban (Norma M20 SF PKP) in 9’27”352;
5. Dallenbach (PVA Dallenbach Special) in 9’37”135.
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