Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di uomini si è schierato a favore del movimento antifemminista nella Corea del Sud. Si pensa che il femminismo altro non sia che una grande cospirazione per colpire il sesso maschile.
«Il femminismo è una malattia mentale. Un male della società. Abbasso le odiatrici di uomini. Abbasso la misandria». Queste sono le parole di Bae In-kyu, il leader del gruppo “Uomo in Solidarietà”, uno dei vari movimenti antifemministi nati di recente in Corea del Sud.
Perché gli uomini odiano le donne nella Corea del Sud
La Corea del Sud è ancora oggi un paese profondamente legato al patriarcato, anche a causa del retaggio delle tradizioni culturali. Nonostante le battaglie di tante donne coreane dedite alla causa dell’uguaglianza di genere, il predominio degli uomini non accenna a vacillare. Molti di loro, giovanissimi, sono addirittura convinti dell’esistenza di una cospirazione femminile per emarginare il sesso maschile dalla società.
A supporto di quella che sembra essere la linea comune di pensiero del paese, ci sono i dati: secondo una statistica, il 76% dei ventenni ed il 66% dei trentenni in Corea del Sud si dichiarano apertamente contrari ai movimenti femministi. Alle donne sono contestati diritti fondamentali, come la parità salariale, il rispetto della privacy, il diritto all’aborto. Si è verificato inoltre un aumento delle molestie sessuali.
L’ideologia femminista viene scambiata per misandria, ossia l’odio nei confronti del genere maschile. Secondo questo movimento le femministe sarebbero “una piaga sociale”.
«Il femminismo è una discriminazione di genere» sostiene Moon Sung-ho – leader di un altro movimento antifemminista sudcoreano chiamato “Dang Dang We”- «siamo puniti per gli errori delle generazioni precedenti. Il patriarcato e la discriminazione di genere sono problemi delle vecchie generazioni. Ma noi ne paghiamo il prezzo e non è giusto».
Il movimento antifemminista nella Corea del Sud è in continua crescita e sono in aumento anche i casi di cronaca che testimoniano questa tragica situazione. L’ondata del movimento fa continuamente proseliti e raccoglie anche fondi online. Si organizzano manifestazioni contro gli incontri femministi, cercando inoltre di influenzare l’agenda delle prossime elezioni presidenziali. Il sentimento antifemminista trova consensi soprattutto grazie al web: l’attuale canale YouTube New Men’s Solidarity ha infatti oltre 450 mila iscritti.
Francesca Mazzini
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