Muhammar Gheddafi viene catturato e ucciso il 20 Ottobre del 2011. È stato militare, rivoluzionario, politico e dittatore Libico. Escluse le monarchie, il suo è stato il governo più duraturo della storia, e lui il leader più longevo del mondo. Inizia il suo “regno” con un colpo di stato nel settembre del ’69, con il quale rovescia la monarchia di Hasan da lui definita troppo filo-occidentale. Instaura cosi la sua governance, senza ricoprire di fatto nessuna carica ufficiale, rimanendo al potere per 42 anni. Dittatura militare prima, e “repubblica delle masse” dopo, Gheddafi esprime nel “libro verde” una nuova ideologia, molto personale e nota come “Terza via universale”. Nella sua opera rifiuta al tempo stesso sia la lotta di classe che il capitalismo a favore di un socialismo di ispirazione nazionale.

Nel 2011 la Libia , dopo aver vissuto una prima fase di insurrezione popolare sull’onda della cosiddetta primavera araba, si ritrova in poche settimane nella guerra civile che vede contrapposte le forze lealiste di Muhammar Gheddafi e quelle dei rivoltosi, riunite nel consiglio nazionale di transizione. Tutto finisce con la cattura e la sua brutale uccisione ad opera dei ribelli.

La nascita, la formazione

Muhammar Gheddafi nasce il 7 Giugno del 1942 nel deserto, a pochi chilometri da Sirte, in una tenda di pelli di capra; il suo nome e cognome negli stessi dialetti arabi può essere scritto e pronunciato in 36 modi diversi. La sua  famiglia è  poverissima, i genitori analfabeti, motivo per cui da bambino è costretto a pascolare capre e cammelli, ma è gratificato, in quanto primo figlio maschio, dallo studio e dalle letture del Corano . All’età di 6 anni, mentre alle Nazioni Unite, già si parla di una possibile indipendenza per la Libia amministrata da Francia e Gran Bretagna, Gheddafi scampa per la prima volta alla morte: una mina infatti gli esplode vicino, portandogli via due cugini, e lasciando a lui una profonda cicatrice sul braccio destro.

Tra il 1956 e il 1961 frequenta la scuola coranica di Sirte e si appassiona alle idee panarabe del presidente egiziano Nasser. Si iscrive poi all’accademia militare di Bengasi, si specializza in Gran Bretagna, e a 27 anni è  già capitano dell’esercito libico.

giovane Gheddafi
Un giovane Gheddafi-immagine corriere.it


Dal 1969 è la più importante autorità politica della Libia

Nel settembre del 1969, Gheddafi decide di attuare un colpo di stato; a capo di un gruppo di ufficiali rovescia la monarchia. La Libia viene proclamata repubblica, e Gheddafi si pone a guida del Paese. Da subito avvia una serie di riforme sociali ed economiche; dà nuovo impulso all’edilizia pubblica, aumenta i salari minimi, e impone la stretta osservanza delle regole coraniche. Nazionalizza le numerose imprese petrolifere del paese, e fa smantellare le basi militari statunitensi e britanniche presenti sul territorio. Vieta l’insegnamento delle lingue straniere, e nel 1970 espelle tutti gli italiani (20 mila) dalla Libia, confiscando i loro beni e salvando solo i rapporti con l’Eni e con la Fiat; di cui diventerà azionista.

Tenta anche di far avanzare il processo di unificazione fra gli stati arabi, ma senza risultati concreti. La sua opposizione all’occidente, infatti, lo allontana dagli stati arabi più moderati.
Nel 1977 modifica l’ordinamento dello Stato, che diventa una democrazia popolare diretta. Il Corano rimane l’unica legge dello Stato.

L’uomo più pericoloso del mondo

Gheddafi, ritratto-immagine politicamentescorretto.it
Gheddafi, ritratto-immagine politicamentescorretto.it

Gli anni 80 segnano una ulteriore radicalizzazione della politica estera di Gheddafi. A causa della sua ideologia anti-israeliana e anti-americana, viene accusato da tutti gli stati occidentali di appoggiare organizzazioni terroristiche internazionali, fra cui l’OLP di Arafat, l’IRA irlandese. Nel 1986, in una discoteca di Berlino Ovest  frequentata da militari statunitensi, esplode una bomba che provoca la morte di 3 persone tra cui 2 militari americani, e il ferimento di altre 229. Le attività di intelligence statunitensi, attribuiscono l’attentato alle forze terroristiche legate a Gheddafi. Sospetti di un suo coinvolgimento in azioni terroristiche si rafforzano quando, nel 1988, un aereo della compagnia statunitense Pan-Am esplode sopra la cittadina di Lockerbie, in Scozia. I maggiori indiziati sono alcuni cittadini libici. Gheddafi si rifiuta di consegnare i presunti terroristi alle autorità statunitensi e britanniche. La Libia viene così colpita dalla comunità internazionale con un pesante embargo economico.

Solo nel 1998 Gheddafi acconsente a consegnare i presunti colpevoli, accetta di pagare un cospicuo risarcimento ai parenti delle vittime, e ottiene così la sospensione dell’embargo. A partire dagli anni 90 il leader libico ammorbidisce le proprie posizioni nei confronti dell’Occidente, condanna l’invasione dell’Iraq a danno del Kuwait, si allontana dall’integralismo islamico, riceve la visita dei più  importanti capi di stato, appoggia Nelson Mandela e infine condanna duramente gli attentati dell’11 settembre.

La primavera araba sarà la sua morte

La primavera araba-immagine eurodeputati.it
La primavera araba-immagine eurodeputati.it

Nel Febbraio del 2011 la primavera araba arriva anche il Libia. Gli scontri sono sanguinosi, i morti incalcolabili. Tripoli cade il 21 Agosto; a Ottobre dopo mesi di fuga Gheddafi viene catturato, torturato, e infine ucciso. Muore così colui che è stato consacrato con il successo di massa, trasformato da simbolo del trash in icona pop, da paria in divo, tralasciando quella ferocia per noi inimmaginabile.

Cristina Di Maggio

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