L’attivista “Jojo” merita di essere ricordato. Nasce e cresce a Roma da genitori eritrei, ma senza cittadinanza. Nel 2013 lanciò la sua candidatura a sindaco di Roma, sbarcando con un gommone in Campidoglio.

Siamo davanti al centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria. O in difesa dei luoghi sociali sottratti alla città. Costantemente in prima linea per i diritti degli ultimi. Nelle proteste e nei sit-in, la sua partecipazione era praticamente costante. Per tutti era Jojo, anche se il suo vero nome era Josef Yemane Tewelde, riconoscibile nei suoi dreadlocks e nei sorrisi che regalava a tutti. È deceduto martedì sera a Roma, la città dove era nato e cresciuto da genitori eritrei, probabilmente vittima di un infarto.

Perchè l’attivista “Jojo” merita di essere ricordato:

Nella Roma solidale, che protesta e si impegna per i diritti, tutti conoscevano Jojo. Negli ultimi tempi della sua vita era diventato uno degli attivisti di Black Lives Matter Roma, dopo aver partecipato attivamente a numerose iniziative sociali, come l’occupazione del centro sociale Sans Papiers, in via Carlo Felice, e quella di Scup, l’ex edificio della motorizzazione civile in via Nola. Nel 2013 aveva lanciato la sua candidatura a sindaco di Roma, girando per la città con una fascia tricolore glitterata. Il primo marzo del 2013, nella giornata internazionale di mobilitazione e sciopero per i diritti dei migranti, Jojo si era presentato addirittura in gommone in piazza del Campidoglio, sotto le finestre del sindaco Gianni Alemanno, improvvisando un discorso. Slogan della campagna elettorale: Jojo chi? Si definiva il candidato non candidabile. Perché Jojo, che all’epoca aveva 32 anni, pur essendo nato in Italia non aveva la cittadinanza.

Cosa resta e cosa rimane:

Sui social media ci sono molti post degli amici e dei compagni di lotta, che lo ricordano con parole affettuose. “La falce ha reciso una pianta forte e matura, che a Roma donava frutti e sostegno contro ogni forma di discriminazione e fascismo – scrive Tania C. su Facebook – Ma nessuna legge può eliminare le idee, impedire che germoglino, radichino, crescano e portino frutto e seme. Buona fioritura Josef”.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine