Che Rafa Nadal è il Re della terra rossa è stato già detto? Ormai è una verità appurata da diversi anni: il maiorchino è a mani basse il miglior terraiolo di tutti i tempi. Non è Vilas, né Muster, né Orantes né Borg. Non c’è neanche spazio per i dubbi, perché a parlare sono i numeri paurosi che Nadal ha fatto registrare nella sua quasi ventennale carriera da professionista. Pensate a un record qualsiasi sulla terra rossa, quasi sicuramente è detenuto da Rafa. L’unico a cui non può ambire per motivi logistici è quello di vittorie complessive (679) detenuto da Vilas.
C’è da dire però che l’argentino ha giocato quasi il doppio delle partite di Nadal; all’epoca infatti i tornei in terra battuta erano molti di più (basti pensare che anche l’US Open dal ’75 al ’77 si giocò sulla terra). Il 19 maggio del 2007 però Rafa arriva a stabilirne uno che difficilmente verrà superato da qualcun altro: 81 vittorie consecutive sulla terra rossa, record per partite vinte di fila sulla stessa superficie. Andiamo a vedere il percorso che ha portato il maiorchino a questo record.
L’inizio della scalata di Nadal
La striscia di vittorie inizia l’11 aprile 2005, quando Nadal vince al primo turno del Master di Montecarlo contro il coetaneo Gael Monfils. Ovviamente Rafa vincerà quel torneo in finale contro Guillermo Coria, che almeno lì avrà la soddisfazione di diventare l’unico giocatore (insieme a Gaston Gaudio e Roger Federer) a infierire a Nadal un 6-0 in una partita sulla terra. La tappa successiva è Barcellona, dove trionfa in finale contro il connazionale Ferrero, prima di spostarsi sulla terra di un altro Master, quello romano. Al centrale del Foro Italico incontra di nuovo l’argentino Coria, contro cui riesce a vincere solamente al tie-break del quinto set.
Due settimane arriverà l’esordio in quello che diventerà territorio di dominio incontrastato per Nadal, il Roland Garros. Dopo aver battuto Federer in semifinale, ad aspettarlo in finale c’è Mariano Puerta in quella che sarà la sua unica finale Slam. Nadal perde solo il primo set, poi chiude gli altri tre. È il primo dei 12 titoli conquistati dal Re di Parigi. Il Major francese non rappresenta la fine della stagione, perché Rafa trionfa anche a Bastad contro Berdych e a Stoccarda contro Gaudio. Quell’anno chiude con ben 8 titoli sulla terra rossa.
L’anno da imbattuto e i record di vittorie
Nel 2006 gioca 6 tornei in meno rispetto all’anno prima, prendendo parte solamente ai 4 più importanti dell’anno, il 500 di Barcellona, i 1000 di Montecarlo e Roma e lo Slam di Parigi. Nadal non perderà nessuna delle 24 partite disputate quella stagione sulla terra rossa. Tre volte su quattro la vittima sacrificale in finale è Roger Federer, battuto a Montecarlo, a Roma e al Roland Garros senza mai vincere più di un set. A Barcellona invece l’unico set che Rafa perde è ai quarti contro Nieminem; per il resto è assoluta onnipotenza tennistica.
Nel 2007 ai tornei disputati l’anno prima decide di aggiungere quello di Amburgo. Prima di giungere al 250 tedesco, Nadal vince ancora il trittico Montecarlo-Barcellona-Roma, stabilendo l’incredibile record di 13 tornei consecutivi sul rosso vinti dal Master monegasco del 2005. Ad Amburgo però Roger Federer interrompe sia quella striscia che quella per vittorie consecutive sulla stessa superficie. Nadal ha già da tempo superato il filotto record detenuto da Lendl e McEnroe che, rispettivamente dall’81 all’83 e dall’83 all’85, avevano ottenuto 66 vittorie consecutive sul sintetico.
Con la semifinale ad Amburgo contro Hewitt Rafa tocca quota 81, quindici in più rispetto a un traguardo già quasi impossibile da superare. L’unico ad andarci è stato solo Federer, che in cinque anni firmò 65 W sull’erba. Ah, Nadal quell’anno poi vinse anche il Roland Garros e Stoccarda. Se non avesse perso ad Amburgo, avremmo anche potuto togliere quel “forse” tra parentesi nel titolo di quest’articolo.