All’indomani della sconfitta elettorale, il Partito Democratico statunitense appare dilaniato dalle faide interne. La resa dei conti tra i pezzi grossi dell’Asinello si fa sempre più aspra, e in molti puntano il dito contro Joe Biden. Tra i detrattori dell’attuale presidente figura anche l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, tra le principali fautrici del passo indietro del POTUS, a fine luglio. Un ritiro forse tardivo, che avrebbe irrimediabilmente compromesso le chance di vittoria. «Se il presidente fosse uscito prima ci sarebbero stati altri candidati in corsa. L’idea era che, se il presidente si fosse fatto da parte, ci sarebbero state primarie aperte», ha dichiarato in un’intervista al New York Times.

Anche la scelta di Biden di assicurare immediatamente l’endorsement a Kamala Harris, eliminando quindi la possibilità di avere una selezione trai candidati, avrebbe contribuito ai deludenti risultati dell’Election Day. «Come ho detto, penso che Kamala avrebbe fatto bene e si sarebbe rafforzata, ma questo non lo sappiamo, non è successo, noi viviamo con quello che succede e, poiché il presidente ha subito dato il suo endorsement a Kamala Harris, ha reso quasi impossibile avere delle primarie aperte. Se lo avesse fatto molto prima sarebbe stato diverso.».

Biden ha infatti reso pubblico il suo sostegno alla vicepresidente appena un’ora dopo aver annunciato la fine della campagna per il secondo mandato. Una decisione, ufficializzata dopo settimane di pressione da parte dei dem guidati da Pelosi, che ha azzerato qualsiasi possibilità di dialogo tra gli altri sfidanti.

Nancy Pelosi attacca Biden, che invita Donald Trump

Nancy Pelosi
L’ex speaker della Camera Nancy Pelosi

Nel frattempo, su invito dello stesso Biden, il neo-eletto Donald Trump rientrerà nello Studio Ovale mercoledì alle 11:00, ora di Washington, per un incontro con il presidente uscente. Il meeting è stato reso noto dal portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. Due giorni fa, in una dichiarazione agli USA, Joe Biden aveva già anticipato di aver convocato il tycoon alla Casa Bianca durante un colloquio telefonico intercorso tra loro.

L’impegno da ambo le parti, dunque, sarebbe quello di portare a termine una una transizione pacifica e ordinata. Intanto, gli scrutini sono ancora in corso e, stando ai dati, Trump avrebbe superato i voti ottenuti nel 2016 e nel 2020. In queste elezioni, inoltre, si è imposto anche nel voto popolare, cosa che non accadeva a un candidato repubblicano dal 2004.

Federica Checchia

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