Domenica 21 marzo Nancy Pelosi, 52° speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, è stata ospite a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio.
Pelosi è definita la donna dei record, da quando nel 2007 è diventata la prima donna (la prima italo-americana) a ricoprire la carica di speaker, la terza più alta carica degli Stati Uniti. Siede alla Congresso, come ricorda Fabio Fazio, da trent’anni ed è un’icona del partito democratico.
Intervista a Nancy Pelosi:
Quest’anno si celebrano i 160 anni delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Italia e Nancy Pelosi lo ha ribadito più volte: questo legame è importante tanto per la storia passata, quanto per le aspettative future.
Assalto a Capitol Hill
Dopo qualche domanda per rompere il ghiaccio (una foto con Kennedy, ) Fazio pone una domanda su Capitol Hill, tra gli argomenti più delicati: “Lei è da anni una figura centrale della democrazia americana, democrazia che il 6 gennaio scorso ha subito il più grande oltraggio della storia. […] Nel rivedere queste immagini con lei non posso non chiederle quale fosse il suo stato d’animo e come è potuto accadere. Le avvisaglie c’erano […] eppure sembrava che questo assalto fosse inaspettato. Quali erano i suoi pensieri in quel momento?“.
“Non avremmo mai potuto immaginare che il Presidente degli Stati Uniti potesse incitare un’insurrezione e incoraggiare le persone a fare quello che hanno fatto il 6 gennaio. Indipendentemente dal fatto che tutti noi abbiamo pensato che qualcosa sarebbe potuto succedere, nessuno pensava a un’insurrezione. Quando si guarda a quello che è accaduto, secondo l’FBI, ci si rende conto che c’erano suprematisti bianchi, persone che venivano da varie parti del mondo e xenofobe. Non abbiamo dovuto solo proteggere il Campidoglio, ma anche cercare di rompere queste barriere di xenofobia e antisemitismo.
Cercheremo di raggiungere la verità per capire come sono andate esattamente le cose, abbiamo bisogno di conoscere la verità […] per fare in mondo che la cosa non si ripresenti”.
Democrazie del mondo in crisi?
“Un momento triste, drammatico e che mette in luce degli aspetti critici di tutte le democrazie. Tutte le democrazie stanno vivendo […] il contrasto tra l’ideale di democrazia e la rabbia e i sentimenti più abietti. Cosa non sta funzionando nella democrazia di oggi, cosa è cambiato a tal punto da renderla vulnerabile?“, domanda allora Fazio.
“Parliamo però del lato positivo, perché io sono orgogliosa della mia eredità italo-americana e il nostro presidente è orgoglioso di essere americano e irlandese. […] Quando si rispetta la persona, l’essere umano, automaticamente hai la sensazione di sentirti vicino agli altri, di rispettare anche gli altri. Sei pronto ad accettare gli altri per la loro unicità. Quindi noi adesso siamo davvero distrutti dall’attacco che c’è stato, la xenofobia nel nostro paese non deve esistere. Ovviamente il covid ha aggravato la situazione. Se non credi nella scienza, non credi nella governance, allora automaticamente sarai una persona arrabbiata, quando ti rendi conto che devi isolarti dal resto del mondo. […] e tutte queste cose si sono riunite in quella giornata e hanno portato a questa sensazione da parte di tutti di voler attaccare il Campidoglio”.
Sull’immigrazione:
“Quando Reagan era presidente ha detto e cito: ‘Questo è l’ultimo discorso che terrò come presidente degli Stati Uniti e voglio comunicare un messaggio al paese che amo. […] Siamo al centro del mondo perché la nostra forza viene da tutti gli altri paesi del mondo, da qualsiasi angolo della terra‘.
Speriamo di poter continuare in questo modo per continuare ad arricchire e rinnovare la nostra nazione. È in questo modo che creiamo il futuro della nostra nazione, grazie proprio all’arrivo di nuove persone. C’è sempre stata questa resistenza iniziale, ma poi la nostra democrazia è stata rinvigorita dalla presenza di queste persone […] è in questo modo che si crea il futuro, questi sono i tratti dell’America che rendono l’America più America. […] e non si capisce adesso fanno paura ai suprematisti bianchi, piuttosto che agli xenofobi e agli antisemiti”.
Fazio le fa notare che è una visione completamente opposta a quella proposta da Donald Trump. Donald Trump, il 25 gennaio 2017, si era affrettato a firmare l’ordine di costruzione del muro con il Messico.
Nancy Pelosi su Kamala Harris:
“Nel 2016 lei aveva detto che se la Clinton avesse vinto le elezioni lei sarebbe andata in pensione. Ora c’è una donna vice presidente, Kamala Harris. Secondo lei oggi i tempi sono maturi per una donna presidente degli Stati Uniti?“, domanda il conduttore.
“Bhè speravo succedesse già prima, con Hilary Clinton e, francamente Fabio, pensavo fosse possibile una donna presidente prima ancora di avere la speaker della Camera dei rappresentanti. Perché la Camera è un’organizzazione dominata dagli uomini e invece sono diventata speaker e gli Stati Uniti non hanno ancora una presidente donna. Ma succederà, perché gli americani sono molto più avanti dei politici”.
Su Kamala Harris:
“Siamo orgogliosi di Kamala Harris perché non solo è una donna, ma una donna afroamericana, con origini asiatiche, quindi rappresenta davvero la diversità bellissima dell’America. Quello che stiamo facendo ora, con la nuova presidenza Biden è una cosa davvero fantastica. Si occupiamo dei bambini: so che un bambino su 5 vive in una con dizione di povertà, va a letto affamato e questa è una cosa che non possiamo accettare. Sono diventata speaker per affrontare questo problema. […] sono soddisfatta del percorso che stiamo intraprendendo insieme. Dobbiamo andare oltre chi la vede diversamente da noi, ma con la presidenza Biden stiamo facendo grandissimi progressi, proprio per i bambini. E in un certo senso è un modo un pochettino italiano di vedere le cose, perché noi vediamo la famiglia come la cosa più importante”.
I rapporti Usa – Russia
Un’altra domanda scomoda a questo punto dell’intervista, Fazio domanda a Nancy Pelosi cosa ne pensa dell’affermazione di Joe Biden sul presidente Putin: “Lei conosce Vladimir Putin. Pensa che sia un assassino?” – “Lo penso”.
Beh, perché lo è. Posso dire una cosa sul presidente Biden, io gli ho detto: ‘Hai già cercato di raggiungere la presidenza in qualche altra occasione, adesso abbiamo bisogno di te come presidente, non soltanto a livello degli Stati Uniti, ma a livello internazionale. […]
Sappiamo che il presidente Putin e u presidente degli Stati Uniti avevano un rapporto piuttosto forte che ancora adesso non comprendiamo bene”.
Dopodiché Nancy Pelosi sposta il discorso sui rapporti Italia – USA. “Siamo grandi amici”, dice e parla anche delle ricette della nonna come valore culturale aggiunto a questo profondo legame tra i due paesi.
Su Donald Trump Pelosi è “italiana”
Vengono mostrati i momenti nei quali Nancy Pelosi strappa il discorso di Trump. Fazio le chiede cosa l’ha spinta a compiere quel gesto così forte.
“Visto che stiamo parlando tra italiani possiamo essere franchi, beh quel discorso per me erano bugie, e quindi ho detto ‘io non voglio accettarlo‘. Rispetto il fatto che Trump sia (stato) il presidente, però lui non ci trattava con rispetto con questo discorso pieno di bugie. Lo faceva per motivi politici e mi sono detta ‘ora straccio tutto quanto‘”.
E quando Fazio prova a porre una nuova domanda su Donald Trump, Nancy Pelosi gli risponde che non ne ha voglia:
“Io francamente non ho tanta voglia di parlare di lui, possiamo parlare dei miei genitori nati in Italia… parliamo di cose leggere, più piacevoli. Parliamo del futuro. […] Spero davvero che i repubblicani riassumano la propria posizione, perché il partito è stato un grande contributo al nostro paese. Non eravamo d’accorso su tutto, ma tutti amavamo la diversità nel nostro paese, cosa che non è successa con l’ultimo presidente.
[…] speriamo davvero di rispettare le opinioni di tutti, io penso che sia un esempio importante per tutto il mondo, perché sappiamo che arriveranno sempre nuovi migranti nei nostri paese e ci vorrà il rispetto e non il giudizio nei loro confronti“.
Una grande lezione per il futuro, “perché nessuno sceglie dove nasce e tutti hanno il diritto di esistere e di essere accolti”, conclude Fabio Fazio.
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Articolo di Giorgia Bonamoneta.