Il Napoli si prepara a ritornare in campo dopo la sosta per le nazionali di questa settimana; nonostante il momento difficile, il pubblico risponde bene. Ancelotti cerca il cambiamento ed anche un regista, forse il ruolo che non è ancora stato ricoperto completamente.
“Do ut des”: il segreto per avere qualcosa nella vita è dare, dare per poi ricevere. Nel diritto romano, questa piccola quanto esaustiva forma era usata per siglare una specie di contratto innominato; oggigiorno, questa locuzione è usata sopratutto per fini più generici, ovvero per indicare dei favori che si fanno con lo scopo di ricevere un equo contraccambio. I tifosi del Napoli ci sono e lo hanno fatto sapere attraverso l’acquisto di massa dei biglietti per la prossima gara casalinga, Napoli-Verona, per la quale il San Paolo potrebbe ritornare agli antichi fasti, quando da ogni sediolino si levava al cielo un canto per incitare i propri beniamini.
Tuttavia , i tifosi si aspettano di ricevere un equo contraccambio, “do ut des”: lo stadio sarà pieno e canterà fino all’ultimo secondo, ma la squadra dovrà dare risposte.
In tal caso, potrebbero far comodi anche dei prezzi un poco più moderati rispetto al solito, come quelli che vedremo per la gara contro l’Atalanta. I biglietti per questo match dal sapore particolare (vuoi per rivalità o per altri motivi) saranno disponibili da quest’oggi, esattamente dalle ore 16.00. La società azzurra ha comunicato, attraverso una nota ufficiale sul proprio sito internet, i prezzi dei biglietti e le modalità d’acquisto di quest’ultimi.
Di seguito, ecco i prezzi per la gara con i rivali bergamaschi, che andrà in scena il 30 ottobre prossimo: Tribuna Posillipo € 80,00; Tribuna Nisida € 60,00
Tribuna Family Adulto € 15,00/ € 5,00 (under 12)
Distinti € 45,00
Curve € 25,00
Al Napoli manca un vero regista? E quanto potrebbe essere vantaggioso tornare ad un 4-3-3, se in mezzo al campo è assente una figura del genere?
Se il tifo azzurro si sta dimostrando disponibile e pronto a supportare la squadra in ogni caso, i giocatori non possono assicurare in questo momento una risposta positiva a questa dimostrazione d’amore e di attaccamento alla maglia. Carlo Ancelotti è apparso in notevole difficoltà nelle ultime uscite, così come la squadra tutta; i principi ci sono, ma ora è la confusione che regna sovrana nelle stanze di Castel Volturno, che vedrà di nuovo il Napoli al completo calcare i propri campi appena dopo la fine della sosta.
Negli ultimi giorni, si è fatta spazio una convinzione secondo la quale il tecnico di Reggiolo stia pensando di ritornare al 4-3-3 in maniera definitiva, nonostante l’esperimento (andato male) nella gara contro il Torino.
Quanto dovrebbe essere conveniente un ipotetico ritorno al modulo che ha reso grande Maurizio Sarri sulla stessa panchina?
Con un modulo così, il Napoli avrebbe bisogno di una figura fondamentale che adesso non ha, un regista che sappia guidare i compagni e la palla verso un’unica direzione. E allora la domanda sull’utilità di un ritorno al passato sorge spontanea, sopratutto guardando alle caratteristiche dei centrocampisti a disposizione di Carletto, che sicuramente avrà guardato la vittoria della Nazionale di sabato sera. Vittoria arrivata anche per merito di un rigore trasformato da Jorginho, ex artefice di un centrocampo ormai passato, un ricordo sbiaditosi con il tempo.
Dopo l’addio di Jorginho, Carlo Ancelotti ha cercato di trasformare Marek Hamsik in regista, con risultati un po’ deludenti rispetto a ciò che ci si aspettava. Carletto avrà molto da fare per trovare una soluzione a questi enigmi, sia essa il 4-4-2 o un 4-3-3 di vecchio stampo.
Discorsi tattici a parte, la squadra azzurra dovrà riprendere a convincere il pubblico, che riempirà il San Paolo ancora una volta, con la speranza di ricominciare a sognare.
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