Il rover Nasa Perseverance è arrivato sul pianeta Marte dopo sette mesi di viaggio e 3,9 milioni di chilometri percorsi. Dopo i classici ‘Sette minuti di terrore’, la sonda ha toccato il suolo del cratere Jezero alle 21.55 italiane. Si tratta di un cratere posizionato a nord dell’equatore marziano, largo circa 45 chilometri che tre miliardi di anni fa ospitava un lago. Oltre a Perseverance è presente anche l’elicottero ‘Ingenuity‘, un drone in fibra di carbonio che verrà controllato a distanza. L’atterraggio e le prime immagini inviate, sono state accolte da lunghi applausi e grida di giubilo da parte del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
La missione Perseverance su Marte
Il compito del rover è quello di cercare antiche forme di vita presenti sul pianeta rosso e si occuperà di prelevare e inviare campioni di rocce marziane sulla Terra. Le rocce verranno recuperate nel 2026 ed arriveranno sul nostro pianeta nel 2031, grazie anche al contributo dell’Italia con l’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. La missione che ha portato il rover sul pianeta rosso è denominata ‘Mars 2020‘ ed è stata lanciata lo scorso 30 giugno, facente parte del programma Mars Semple Return della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea. Vi partecipa anche l’Italia con l’Agenzia spaziale e Leonardo.
Mars 2020 è la terza missione sul pianeta rosso partita nel giro di pochi giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tainwen-1 della Cina.
Andrea Caucci Molara
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