Settantaquattro anni di storia non sono pochi, pensare che qualche anno prima si era appena conclusa la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti, come il resto del mondo, avevano solamente voglia di essere liberi, e il basket significava proprio questo, esprimere se stessi e così nacque la NBA.

Come tutto ebbe inizio

Il 6 Giugno 1946 rimane una data storica per gli Stati Uniti, è il giorno in cui nasce il campionato di pallacanestro più famoso al mondo. Siamo a New York, è nella grande mela che prende vita il progetto di creare una lega di basket. Inizialmente, prenderà l nome di Basketball, Association of America (BAA). Nel 1949 però, dopo la fusione con una lega rivale, la National Basketball League, prende il nome di NBA o National Basketball Association. Siamo negli anni 50, in America significa segregazione razziale, ecco l’NBA giocherà un ruolo fondamentale nella lotta al razzismo. Così, le prime squadre fondate, decidono di mandare in campo i primi atleti afroamericani, per dare un segnale di svolta. Nel 1954, viene introdotta la regola dei 24 secondi per tirare, per rendere il gioco più veloce e spettacolare. Il 1956 è l’anno in cui si apre una delle dinastie più importanti della storia, Bill Russel e i Boston Celtics, capaci di vincere 11 titoli in 13 stagioni. Ma Russel non fu’ l’unico afroamericano a cambiare il gioco. Nel 1959 arriva Wilt Chamberlain, che avrà qualcosina da dire sul campo (recordi di punti 100 e di rimbalzi 55 in una singola partita).

La rivalità con l’ABA

La vicenda più affascinante riguardo il basket americano è sicuramente quella della lotta tra l’NBA e L’ABA. Nel 1967 le due leghe si scontravano a suon di campioni, Julius Erving su tutti per l’ABA. Ma solamente una poteva resistere e diventare la lega ufficiale nazionale, in questa vicenda fece la differenza la ricerca del logo da inserire come riconoscimento. Il movimento di Jerry West (mai confermato dallo stesso) rimane ancora oggi il logo della NBA. Nel 1976, l’ABA cede e accetta la fusione con la NBA, arrivano quattro nuove squadre, Denver Nuggets, San Antonio Spurs, Indiana Pacers e New York Nets. Inoltre viene inserita la regola della linea dei tre punti, sino ad allora usata solamente nell’ABA. Gli anni 80 sono considerati quelli di svolta per il basket americano, arrivano Larry Bird, Magic Johnson e Michael Jordan. L’NBA comincia ad essere vista in diverse parti del mondo, e MJ diventa lo sponsor ufficiale.

L’NBA oggi

Nel 1996 nasce la WNBA, la lega femminile di basket. All’inizio degli anni 2000, l’NBA conta ben 30 franchigie, ultima ad aggiungersi gli Charlotte Bobcats nel 2004. Ad oggi l’NBA è trasmessa in 212 nazioni e in 42 lingue, ogni anno le finali dei playoff raggiungono nuovi record di telespettatori. Nasce la D-League, ovvero la lega di sviluppo dopo il college per permettere ai giocatori non ancora esperti di farsi le ossa. Sembra che per fine Luglio l’NBA tornerà a regalare spettacolo, sperando di non dover subire nuovamente un’astinenza così lunga.

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