Natalie Portman ha solo 11 anni quando diventa la Matilde di Luc Besson , una piccola Lolita che incanta gli spettatori con i suoi occhi da cerbiatta e l’aria smarrita. Per la sua grazia ed eleganza sarà paragonata ad Audrey Hepburn, ma l’attrice di origine israeliana ama ruoli non convenzionali che la portano a stupire Hollywood, e anche a scandalizzare.
A 19 anni diventa la Regina Amidala, un ruolo che le regala la fama mondiale e l’ammirazione di molti fan . La spogliarellista di “Closer” le regala la prima nomination ai Golden Globes, per poi successivamente vincere l’Oscar nel “Cigno Nero”, dove interpreta una ballerina tormentata dal suo stesso sogno e dalla voglia di successo. Il ruolo che la consacra è quello di Jackie Kennedy , dove eccelle in maniera superba e regala forse l’immagine più onesta della first lady americana mai rappresentata sul grande schermo.
L’impegno politico e i diritti delle donne
Dietro la sua figura minuta,c’ è l’anima di una guerriera che combatte sempre per i suoi ideali e quello che in cui crede. Ferma sostenitrice dei diritti degli animali è vegetariana dall’età di 8 anni e sostiene l’associazione Peta. Ambasciatrice UNICEF, gira il mondo battendosi per l’istruzione femminile.
Agli Oscar 2020, si presenta con una mantella Dior, dove sono ricamati i nomi delle registe non nominate ed escluse dalle categorie importanti dalla Academy. Il gesto vuole sottolineare la mancanza di riconoscenza del lavoro delle donne nell’ambiente cinematografico, dove nessuna donna ha l’opportunità di vincere nelle categorie sceneggiatura/regista. La Portman è una delle prime attrice a sostenere il movimento #MeToo nato dopo il caso Weinstein e di creare attivamente un cambiamento all’interno del suo settore professionale.
La moda e la passione per Dior
Diventa suo malgrado , una icona di stile e una fonte di ispirazione per molte donne, grazie al suo forte senso della moda. Mai volgare, è una delle poche attrice che non sbaglia un colpo in quanto stile sulla vita e sui red carpet, passa da abiti firmati a jeans e ballerine sempre con un tocco unico.
Inizia una lunga collaborazione con la maison Dior, che la sceglie come protagonista in molte sue campagne, tanto da essere considerata come la musa della griffe francese. In alcuni degli spot è anche sceneggiatrice e regista, creando così dei piccoli capolavori. Sceglie Dior anche quando protesta contro Hollywood,mostrando come la moda non è solo uno strumento superficiale.
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