I Negramaro sono tornati,e lo hanno fatto in grande stile. A due anni da La Rivoluzione Sta Arrivando, pubblicano Amore Che Torni,un album proiettato verso il futuro, ma che non dimentica le origini e rimarca le caratteristiche che hanno reso la band salentina una delle più interessanti nel panorama musicale italiano.
Amore Che Torni è il settimo album in studio di Sangiorgi e compagni: segna l’inizio di una nuova era per la band, che ha attraversato e superato un periodo di crisi, nel quale si è sfiorato lo scioglimento. Per fortuna i Negramaro non hanno chiuso il loro sodalizio con il precedente album, e ci regalano un disco emozionante ed intriso di autenticità. Ma andiamo con ordine. Ascoltando Amore che torni,la prima caratteristica che “salta alle orecchie” è l’utilizzo importante dell’elettronica, per cui si nota un lavoro magistrale di Andro (aka Andrea Mariano, tastierista della band). Sì , è un lavoro magistrale quello di Andrea Mariano, per almeno due motivi: in primo luogo perché l’uso dell’elettronica è sì importante ma non disturba, lasciando spazio ed anzi arricchendo il sound riconoscibilissimo della band.
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In secondo luogo, si tratta di un’elettronica che strizza l’occhio ai magnifici 1980s. Ne è un esempio, forse il più chiaro, La Prima Volta. Amore che torni parla di speranza, di luce e di momenti bui sempre con un messaggio positivo. La penna di Giuliano, come sempre,è profonda e piena di immagini. Si potrebbe quasi parlare di quadri disegnati da un autore che si conferma essere uno dei migliori italiani contemporanei. È infatti un album in cui le immagini hanno un grande peso, come ad esempio in NewYork e Nocciola: pochi come Sangiorgi riescono a descrivere un mood con parole che regalano foto e colori. È proprio nella città americana, che il frontman della band si è rifugiato durante la crisi della band, città nella quale dichiara di aver scritto moltissimi brani per questo nuovo inizio. È proprio con le parole «domani sarà ancora un nuovo inizio», nell’intensa Ci Sto Pensando Da Un Po’, che si chiude il disco. Parole stavolta non cantante ma recitate dalla stessa bambina che abbiamo sentito nel singolo di lancio Fino All’Imbrunire,che invece apre l’album con poesia ed energia,supportato da un bel video, ben costruito e non scontato.
Non mancano certo i riferimenti alle due principali anime della band: una più energica ed una più delicata che ci ha regalato negli anni bellissime ballad. Sul primo versante dominano il disco La chiave,lavirtù e l’arroganza,L’ultima volta ma anche la stessa Fino all’imbrunire. Tra i pezzi più intensi che rispecchiano l’anima poetica della band spiccano sicuramente L’anima vista da qui, Pezzi di te e la titletrack Amore che torni.Un bel connubio è invece rappresentato da Mi basta, altro pezzo da menzionare tra i migliori del disco. Insomma,i Negramaro tornano con un vero e proprio gioiellino che si apprezza ascolto dopo ascolto. Dei testi di Sangiorgi si è già detto:è bello esplorare il loro mondo trovando parole ricche di metafore, immagini ed odori.Un disco che ha molto da regalare per la musica e la poesia.
Buon ascolto e buon nuovo inizio, Negramaro!
Flavia Atzori