Il Bronx in fiamme, 12 le vittime tra cui un bambino. I tempestivi soccorsi hanno salvato decine di persone. Le cause sono incerte ed ancora da verificare. Il più grande incendio dopo 25 anni. Ma perché proprio nel Bronx spesso si verificano incendi? Ricordiamo l’espressione del telecronista Howard Cosell “The Bronx is burning”, del 1977 riferendosi ai numerosi incendi dolosi causati dal collasso economico totale, che sconvolsero il South Bronx.
Questa notte, improvvisamente, le fiamme hanno dato vita ad una tragedia. E’ accaduto nella grande Mela, nel quartiere di Little Italy al 2363 Prospect Avenue, nel Bronx, proprio a fianco del Bronx Zoo. Dopo 25 anni è decisamente l’incendio peggiore mai accaduto nella metropoli americana. I feriti ammontano a circa 12 persone, di cui 4 ricoverati in gravissime condizioni. Tra le vittime anche un bambino di un anno.
Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sono divampate al primo piano e, spinte anche dal forte vento, hanno pervaso l’intero edificio.
In una nottata dalle temperature polari sotto lo zero, le cause dell’incendio rimangono ancora da definire e verificare.
Una residente, Diana Hayes, ha raccontato la sua disavventura al New York Times: “Sono fuggita con mia figlia e ho strappato al fuoco altri due bambini“. Traspare forte dal suo volto il rammarico di non essere riuscita a portarne altri con sé.
Credits: huffingtonpost.itPer fortuna in pochissimo tempo più di 160 pompieri e decine di mezzi sono accorsi tempestivamente sul posto tre minuti dopo lo scoppio delle fiamme e sono riusciti a domarle solo due ore dopo, salvando una decina di persone e una scuola nelle vicinanze è stata aperta per accogliere gli sfollati e coordinare gli aiuti.
Bill De Blasio, sindaco italo-americano di New York (Credits: aol.com)“Questa è la peggior tragedia causata dal fuoco che abbiamo visto in questa città. Sarà una delle peggiori stragi in un incendio della storia” – così dichiara il sindaco italo-americano di New York, Bill De Blasio, subito accorso nel quartiere.
L’ultimo incendio che ha colpito New York, soprattutto moralmente, uccidendo circa 87 persone, risale al 1990, quando le fiamme distrussero L’Happy Land Social Club, sempre nel Bronx.
Howard Cosell (1918-1995), telecronista statunitense (foto dal web)Perché spesso gli incendi accadono nel Bronx?
Facendo un salto nel passato, ricordiamo l’espressione del telecronista Howard Cosell “The Bronx in Burning” del 1977, durante il secondo Game delle World Series che vedeva contrapposti i New York Yankees ai Los Angeles Dodgers, riferendosi ai numerosi incendi dolosi causati dal collasso economico totale, che sconvolsero il South Bronx durante gli anni settanta. All’epoca del presunto commento di Cosell nel 1977, dozzine di edifici venivano bruciati ogni giorno nel South Bronx, alcune volte interi blocchi di appartamenti erano avvolti dalle fiamme rendendo l’area perennemente coperta da una cappa di fumo e fuliggine. La polizia, occupata a cercare di contrastare la delinquenza e lo spaccio di droga , cessò ben presto di indagare sui roghi, in quanto innumerevoli.
A partire dagli anni ottanta, parte del South Bronx iniziò ad essere riqualificato grazie alla costruzione di nuove strutture residenziali.
Nel corso degli anni novanta, furono spesi milioni di dollari nella ricostruzione dell’area, con 19,000 nuovi appartamenti e più di 4,500 nuove case popolari. Più del 50% degli appartamenti abbandonati furono ristrutturati. 26,500 persone si trasferirono nuovamente nella zona. Venne anche ricostruito il nuovo Yankee Stadium e una nuova stazione della metropolitana ed attualmente la popolazione del South Bronx è in fase di crescita.
Ma non a caso, quindi, proprio in questo “spicchio” della Grande Mela spesso si verificano tragedie del genere. Una zona che la polizia continua a considerare “a rischio”, dove un abitante su due vive in stato di povertà, dove spaccio di droga, gang, e prostituzione sono ancora comuni per le strade del quartiere.
Martina Onorati