Nicola Armando, Natasha e Gianluca Tozzi sono i figli di Umberto Tozzi nati da Serafina Scialò e Monica Michielotto

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Di Redazione Gossip

Nicola Armando, Natasha e Gianluca Tozzi sono i figli di Umberto Tozzi nati da due relazioni diverse. Ecco qualche curiosità.

Umberto Tozzi, ecco chi sono i figli

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Gianluca lavora con il papà Umberto Tozzi collaborando con l’etichetta discografica di famiglia nel ruolo di produttore. Nicola Armando è nato dall’amore con la prima moglie, Serafina Scialò, e fra il padre e il figlio i rapporti non sono stati sempre rosei per via di alcune difficoltà economiche sorte dopo la separazione.

Natasha è l’unica figlia femmina del celebre e amato cantautore. Nata nel 1989, è una modella e influencer nota anche nel mondo gossip in quanto ha avuto una relazione con Stefano Ricucci, ex di Anna Falchi. Successivamente si è poi legata Alberto Franceschi, figlio del fondatore di Grafica Veneta. Il primogenito di Umberto Tozzi, rispetto agli altri figli, è sicuramente il più noto per via di una querelle fra il cantautore e l’ex moglie Serafina Scialò che Tozzi aveva anche denunciato; successivamente, però, aveva perdonato la ex moglie e ritirato la denuncia. Nicola Armando aveva detto sulle pagine de Il Messaggero, a tal proposito:

“Un bel silenzio sarebbe stata la cosa migliore, la verità è che nelle separazioni le colpe sono quasi sempre metà dell’uno e metà dell’altra. Mio padre dice che la mamma gli impediva di incontrami? Una o due volte andò così, ma è capitato anche che io l’abbia aspettato invano. Accade in occasione della partita che la Nazionale Cantanti disputò a Udine: avevo sei o sette anni e a portarmici fu mia zia. Ma lui si negò”.

In seguito, ha aggiunto che la madre Serafina non aveva ricevuto denaro dal padre Umberto Tozzi:

“La mamma non riscosse mai nessuno dei due assegni. Per quel che so io, lui glieli lasciò per ogni evenienza, visto che viaggiava spesso e lei era incinta. Soltanto quando mia madre lo lasciò e lui sparì, non trovando una casa in affitto, si decise a portarne uno in banca. Ma poi non lo incassò”.

Infine ha ricordato la storia dei due genitori:

”Per quanto fossi piccolo, ricordo tutto molto bene, comprese le liti al telefono attraverso avvocati e parenti. Ma non intendo mancare di rispetto a nessuno dei due. Dico solo che non ebbero l’equilibrio e la maturità per focalizzarsi sul mio bene. Avrebbero dovuto fare entrambi un passo indietro, per tutelarmi. E invece, circondato da cose sbagliate, ho finito per crescere in fretta”.

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