Nigeria: attacco a un villaggio con vittime e 150 rapiti

Foto dell'autore

Di Maria Paola Pizzonia

In Nigeria c’è stato un tragico attacco ha colpito un villaggio nel centro-ovest della Nigeria, provocando otto vittime e il rapimento di circa 150 persone. Le autorità locali hanno confermato l’evento il 27 maggio.

La sera del 24 maggio, alcuni uomini armati hanno attaccato il villaggio di Kuchi, nello stato del Niger. Aminu Najume, un funzionario locale, ha riferito all’Afp che gli assalitori sono arrivati in moto e sono rimasti nel villaggio per circa tre ore.

Impatto sulle vittime e rapporto con Boko Haram:

Una fonte delle Nazioni Unite ha confermato i numeri forniti dalle autorità locali. L’agenzia nigeriana di gestione delle emergenze, Sema, ha dichiarato che più di cento persone sono state rapite. È difficile determinare il numero esatto degli ostaggi perché molti abitanti si rifugiano nella boscaglia per giorni.

I rapimenti di massa a scopo di riscatto sono frequenti nel centronord della Nigeria. Gli autori di questi rapimenti sono spesso banditi, ma anche i gruppi jihadisti Boko Haram e Stato Islamico nell’Africa occidentale (Iswap) li compiono regolarmente, specialmente nel nordest.

Questo attacco è l’ultimo di una serie di violenze che affliggono il centro della Nigeria. La regione è stata teatro di conflitti tra gruppi etnici, religiosi e criminali, aggravando la già fragile situazione di sicurezza.

In Nigeria un attacco ad un villaggio ha un’importanza politica non indifferente:

Negli ultimi mesi, i rapimenti di massa sono aumentati, mettendo in difficoltà il presidente Bola Tinubu, in carica da maggio 2023. Tinubu aveva promesso di riportare la sicurezza nel paese, ma la violenza jihadista, il banditismo e le tensioni intercomunitarie persistono. Secondo Sbm Intelligence, dall’insediamento di Tinubu al 29 febbraio 2024, in Nigeria sono state rapite 4.777 persone.

La Nigeria deve affrontare sfide enormi nella lotta contro la violenza e l’instabilità. È fondamentale che il governo nigeriano, con l’aiuto della comunità internazionale, rafforzi le misure di sicurezza e promuova lo sviluppo economico e sociale per migliorare la vita dei suoi cittadini. La speranza è che tali attacchi possano essere prevenuti e che la pace possa tornare in queste aree colpite dalla violenza.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine