Il basket, ma soprattutto i giocatori dell’Europa, sono sempre stati considerati inferiori alla pallacanestro d’oltreoceano, negli ultimi anni però, sono sbarcati negli Stati Uniti diversi fenomeni provenienti dal vecchio continente, oggi vi parliamo del Joker di Serbia, Nikola Jokic.
L’infanzia in Serbia
Il 1995 è un anno di vitale importanza per tutta la penisola balcanica. Dopo quasi 4 anni, finiscono finalmente le sofferenze di Bosnia-Erzegovina in particolare, ma anche di Serbia, Croazia e Montenegro. Questo è anche l’anno in cui il mondo regala al basket uno dei più fantastici giocatori degli ultimi anni, Nikola Jokic. Cresce nella piccola cittadina di Sombor, si innamora subito della pallacanestro e comincia a giocare nonostante un fisico non perfetto. Nel 2012 firma il suo primo contratto con la Mega Vizura ed il primo anno gioca con la squadra juniores. Dopo soli due anni diventa il fulcro della squadra, viaggiando ad una media di oltre 20 punti, 10 rimbalzi e 3 assist a partita. Vince l’MVP della Lega Adriatica, ma dopo la sconfitta in coppa per mano del Partizan Belgrado decide di intraprendere la strada dell’NBA.
Denver Nuggets
Il 26 Giugno del 2014, i Denver Nuggets con la 41° scelta, selezionano Nikola Jokic. Si avete letto bene, 41° posizione per uno dei più forti centri degli ultimi anni. Si perché nel giro di pochi anni Jokic è diventato un ALL-STAR e cerca disperatamente di portare i Nuggets sino ad una finale NBA. Ad oggi appare molto complicato, poiché il roster di Denver è diciamo tra i migliori dieci, ma non ai livelli delle contendenti al titolo. Nikola però aspetta qualche mossa di mercato per costruire una squadra da titolo, visto che sa fare quasi tutto in campo. Gioca in post, spalle a canestro, fornisce assist ai compagni che neanche se l’aspettano e sta migliorando anche il suo tiro dall’arco. Forse l’unica cosa che deve veramente migliorare è la difesa, visto che dopo il lockdown si è presentato agli allenamenti in forma strepitosa, si parla di 10 kg persi. Insomma il serbo ha tutto per portare i Nuggets al loro primo storico titolo, bisognerà avere fiducia nelle dirigenza e fortuna con le future scelte. Jokic ha già dimostrato tutto l’affetto che prova per la città di Denver e non intende cambiare aria.
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