Continuano le manifestazioni, autorizzate e non, dei rappresentanti del gruppo “No Green Pass“. Sempre più violente, però le loro azioni. Quattro cittadini accusati di aver aggredito giornalisti del TG5 e dell’ANSA. Accuse molto forti sono state mosse nei loro confronti: “Atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca” come riportato da Ansa. Contro un cronista il gesto dello sgozzamento.
Aggressione ai giornalisti da parte dei No Green Pass: dalla manifestazione alla violenza è un attimo
I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano si stanno occupando di quattro decreti di perquisizione, emessi dal pool antiterrorismo della Procura di Milano coordinata da Alberto Nobili. I decreti sono nei confronti di alcuni manifestanti “No Green Pass“ che avrebbero aggredito dei giornalisti impedendogli di svolgere serenamente il proprio lavoro. L’accusa è molto chiara: “Atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca“.
La procura accusa inoltre i quattro di “violenza privata aggravata” che avrebbe avuto luogo nel corso di alcune manifestazioni (tra l’altro non autorizzate) “No Green Pass” lungo le vie milanesi. In particolare un giornalista del TG5 aggredito durante le manifestazioni del 16, 23 e 30 ottobre; in quella del 6 novembre, invece, minacciato un giornalista dell’ANSA.
Particolarmente raccapriccianti sono state le parole di un militante “No vax – No Green pass”. L’uomo, 57 anni, ha minacciato il giornalista del TG5 Enrico Fedocci durante la manifestazione del 16 ottobre. Pare che i gesti e le parole dell’accusato siano stati particolarmente forti: gesto di sgozzamento e la minaccia molto chiara “veniamo a prendere te e il tuo padrone“. L’obiettivo era quello di impedire a Fedocci di svolgere il proprio lavoro di cronista e di documentare quello che stava accadendo nelle strade milanesi quel giorno.
Un segnale molto chiaro di come, ancora una volta, la situazione stia sfuggendo completamente di mano: dalla libertà di manifestare alle minacce di sgozzamento ci passa un mare di querele e denunce.
Fonte articolo: Ansa
Cristina Caputo
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