Il Consiglio dei Ministri ha accettato i nomi proposti dai singoli dicasteri, nominando 6 viceministri e 39 sottosegretari.

Sta velocemente prendendo forma il nuovo governo giallo-verde: anche i ministri e sottosegretari sono infatti stati nominati e oggi alle 13 sono attesi per il giuramento. 
A comunicarlo è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il quale ha reso noto che il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri sera a Palazzo Chigi, ha accettato le nomine indicate dai singoli ministri. In tutto il Cdm ha nominato 45 persone: 6 viceministri e 39 sottosegretari (QUI la lista completa).

Mentre sono state individuate le persone che svolgeranno il ruolo di viceministri e sottosegretari, non è invece ancora stata presa una decisione sulle singole deleghe. Infatti, bisogna ricordare che si tratta di ruoli assai rilevanti: i viceministri hanno il pieno controllo politico di una parte del ministero che gli è affidato con apposita delega, potendo anche presenziare nel Consiglio dei Ministri, pur senza diritto di voto; i sottosegretari, invece, sono subordinati direttamente al ministro, sono i segretari del ministro stesso, non svolgono una funzione esecutiva ma rimangono politici e parlamentari ai quali sono affidati compiti relativi a determinate materie specificamente delegate.

Oggi abbiamo portato persone competenti e di capacità: questo è il governo del cambiamento – ha spiegato Fraccaro -. Non abbiamo parlato di deleghe, le faremo in settimana, entro giovedì. Ora auspichiamo che anche le commissioni partano celermente. Il parlamento inizi a legiferare anche se l’importante non è la quantità delle leggi che produrrà ma la qualità“.

La situazione è, dunque, ancora in divenire, a partire dalle nomine delle presidenze di garanzia. Non ci sarebbe ancora un accordo, infatti, sulla presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che, sembra, Matteo Salvini stia spingendo per assegnare a Fratelli d’Italia, parte della coalizione di centrodestra. Il Pd, però, non sarebbe d’accordo, così come per la presidenza della Commissione di vigilanza della Rai che si vocifera potrebbe ricadere nelle mani di Forza Italia.

Di Lorenzo Maria Lucarelli