Hanno preso il via le prime battute del procedimento penale che porterà a essere condannato Igor il Russo (Norbert Feher) in Spagna, dove è stato arrestato.
Si è svolto ieri l’interrogatorio davanti il giudice dell’Audiencia Nacional, Carmen Lamela, in videoconferenza su richiesta delle autorità italiane. A Norbert Feher (la cui vera identità è stata confermata) sono state formalmente contestate le accuse della Procura di Bologna nell’ambito della richiesta di mandato di arresto europeo. Egli deve rispondere in Italia per i due omicidi avvenuti l’1 e l’8 Aprile scorso, a Budrio e vicino Ferrara.
Dopo l’udienza per la comunicazione del mandato di arresto europeo, un giudice del Tribunale di Alcaniz ha invece proceduto a contestare a Norbert Feher il triplice omicidio precedente all’arresto (sono rimasti uccisi due agenti della Guardia Civil e un allevatore) e due tentati omicidi avvenuti il 5 Dicembre.
All’esito dell’udienza è stata confermata la custodia cautelare in carcere in Spagna, in attesa che inizi il vero e proprio processo e giunga al termine.
Norbert Feher, lo spietato 36enne serbo con lo sguardo di ghiaccio, ha poi detto di essere disposto a venir trasferito in Italia a seguito della condanna in Spagna, per essere processato. Ciò potrebbe significare un più rapido procedimento in Spagna, la quale ha tutti gli interessi a liberarsi di una persona così pericolosa, la cui detenzione non è altro che una spesa.
Si indaga sulla fuga dall’Italia e sui possibili complici
Intanto cominciano ad essere noti i primi elementi fattuali sulla latitanza e l’arresto di Norbert Feher. Egli ha raccontato di trovarsi in Spagna già da Settembre, dove avrebbe girovagato per poter sopravvivere in mancanza di un lavoro.
Circa l’arresto di Norbert Feher, il killer sarebbe stato fermato dopo essere svenuto a seguito di un incidente stradale a bordo di un pick-up rubato per sfuggire alle autorità che cercavano di arrestarlo.
Se il killer di Bubrio non fosse svenuto a seguito dell’incidente, forse, sarebbe ancora in fuga visto l’equipaggiamento armato di cui disponeva: ben quattro pistole pronte a sparare, due delle quali rubate ai due membri della Guardia Civil che aveva ucciso.
Sarebbe confermata l’ipotesi, già avanzata dalla autorità italiane, secondo la quale Norbert Feher avrebbe utilizzato diverse identità fittizie, una delle quali è proprio “Igor il Russo”. Egli stesso ha detto di aver cambiato ben 18 identità, ma su questo particolare le indagini dovranno fare luce, soprattutto per tracciarne gli spostamenti ed eventuali contatti avuti con altre persone.
Proprio su alcune persone vicine a Norbert Feher, le quali potrebbero averlo aiutato e coperto durante la fuga, si stanno rivolgendo le indagini delle autorità italiane. Nel tracciare eventuali contatti la stessa Procura di Bologna ha chiesto di poter analizzare i telefoni, tablet e computer dell’indagato.
All’attenzione degli inquirenti vi è, tra i vari, Luigi Scrima, ex compagno di cella di Feher, che è già stato ascoltato ed ha affermato di aver detto tutto quello che sapeva con la massima collaborazione nei confronti delle autorità.