Open Arms, si torna al processo, Salvini in tribunale e nuovi testimoni dicono la loro

I fatti contestati risalgono all’agosto 2019 quando l’imbarcazione rimase per giorni in attesa del permesso di far sbarcare i migranti dopo aver salvato 147 persone nel Mediterraneo. Il leader della Lega all’epoca era ministro dell’Interno ed è accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli il leader della Lega è presente, con lui il legale Giulia Bongiorno.

Le dure parole del capitano fanno ulteriore luce sul caso

“Io salii a bordo della Open Arms una prima volta il 15 agosto del 2019 agosto con il personale medico del Cisom dell’Ordine di Malta. La nave era sovraffollata di migranti, erano provati dalla lunga permanenza a bordo. Poi sono risalito con il Procuratore Luigi Patronaggio e la situazione era ulteriormente peggiorata. Il ponte di coperta era sovraffollato, anche perché cinque giorni in più influiscono sulla sulla stanchezza”. Lo ha detto il capitano Edoardo Anedda, comandante delle Sezioni Unità navale e operativa della Stazione navale della Guardia di finanza di Palermo deponendo al processo.

A Salvini non sembra preoccupare la possibile condanna di 15 anni e sorride su Fb

Nonostante la dichiarazione Salvini si presenta al processo a testa alta, così scrive su Facebook: “Buongiorno amici da Palermo, dove tra poco inizia il processo in cui rischio una condanna di 15 anni. Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto: a testa alta”. Nonostante la gravita della situazione e delle accuse il leader della lega correla una foto al post dove sfoggia un ampio sorriso, pollice all’insù ed un albero di natale acceso.

Presente al Pagliarelli anche Oscar Camps, fondatore della Open Arms. “Preferisco rispettare la legge del mare che quella degli uomini, perché la legge del mare dice che gli uomini vanno salvati” ha detto al suo arrivo. “Non c’è cosa più importante che salvare una vita umana. Una persona per annegare ci mette 3 minuti e sono tre minuti di sofferenza terribile“. Commentando le parole di Salvini che ha definito il processo “politico”, secondo camps invece si tratta di vite umane e non di politica. Così Camps ha commentato lapidariamente: “Salvini è Salvini”. 

Enrica Nardecchia