La nuova legislazione italiana relativa all’industria del gioco online rappresenta un punto di svolta nell’ambito del controllo e della regolamentazione di un settore da sempre molto sensibile. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 19 dicembre 2023 ha portato, da questo punto di vista, diverse novità che non hanno mancato di suscitare reazioni sia favorevoli sia contrarie. Lo ha fatto delineando una separazione netta tra la regolamentazione dei giochi fisici e quella dei giochi online, senza coinvolgere la Conferenza Unificata nella decisione: un fatto che ha sollevato non poche perplessità.

Si va verso una consulta permanente

Gli esperti del settore, tra cui il sociologo Maurizio Fiasco, hanno espresso preoccupazione circa l’esclusione dell’Osservatorio sulla Salute dal processo della riforma normativa. Questo organo ha avuto il compito di valutare gli effetti del gioco d’azzardo, e il suo ruolo è stato cruciale durante il picco di crescita del gambling in tempi di pandemia. L’Osservatorio in questione, fra le altre cose, è stato indispensabile nel suo ruolo di guida per i piani regionali. Sembra, però, che il suo lavoro sia stato sottovalutato, e i risultati raggiunti del tutto ignorati dal nuovo decreto legge.

Il disinteresse per le raccomandazioni dell’Osservatorio, nonostante le nomine fossero pronte da mesi, sembrerebbe evidenziare un deficit nell’attenzione verso l’aspetto socio-sanitario legato al gambling. Si tratta ancora una volta di una considerazione di Fiasco, che sottolinea un altro aspetto: oggi la situazione richiederebbe un approccio ancor più profondo al tema legato alla salute, e il supporto dell’Osservatorio sarebbe stato più prezioso che mai.

Con la promulgazione del nuovo decreto, una Consulta permanente dei giochi pubblici sostituirà in pianta stabile l’Osservatorio sulla Salute, che verrà così estromesso. Questa nuova entità verrà diretta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, riportando la questione in ambito politico, ovvero ripristinando la situazione del 2012. Sempre secondo Maurizio Fiasco, questa scelta potrebbe favorire le politiche economiche rispetto a quelle sanitarie.

Le altre criticità legate al nuovo decreto legge

Fiasco sottolinea un altro punto, a suo modo di dire interessante. Il nuovo decreto utilizza il termine “ludopatia”, nonostante la legislazione vigente preferisca l’uso di “disturbo del gioco d’azzardo”. Questa scelta terminologica non è neutra: potrebbe infatti distogliere l’attenzione dal problema, concentrandosi sul giocatore e sottovalutando le criticità che ad oggi fanno parte del sistema di gioco stesso.

L’Osservatorio sulla Salute, proprio per mantenere una certa neutralità, aveva infatti scelto di estromettere ogni organo legato al fattore economico. In sintesi, si vietava esplicitamente la partecipazione dei concessionari di gioco nei processi consultivi, per scongiurare conflitti di interesse. Inoltre, la normativa in vigore prima di questo cambio imponeva la trasmissione dei dati relativi al gioco d’azzardo all’autorità sanitaria: un obbligo che non sembra essere stato rispettato.

Gli altri punti previsti dalla riforma sul gioco online

La riforma del gioco online, al di là delle criticità espresse dal sociologo Maurizio Fiasco, prevedono comunque diversi punti molto importanti. Per capirli appieno, è possibile leggere gli articoli online scritti per chi vuole comprendere le dinamiche del gioco, come nel caso del funzionamento delle slot telematiche con soldi veri. In questo modo, infatti, si può avere una piena panoramica su una delle nicchie più importanti di questo comparto.

Tornando alla riforma sul gioco online, un ulteriore punto riguarda una maggiore concentrazione sulle regole che definiscono il settore. In termini semplici, le istituzioni forzeranno ancor di più sulla lotta alle piattaforme di gioco illegali, aumentando la loro stretta, sia come controllo sia come regolamenti. Ci sono anche delle novità che hanno quasi del clamoroso, destinate ad avere un impatto enorme sul settore del gambling online.

Si parla nello specifico delle limitazioni per i concessionari. Il Sole24Ore ha pubblicato un articolo dove si parla anche di questo. In pratica, ogni operatore di gioco potrà aprire una sola piattaforma di gambling, per evitare di saturare un mercato che – già oggi – registra un numero di siti davvero notevole. Un’altra notizia importante è la seguente: per il momento non ci saranno modifiche fiscali relative al comparto del gioco d’azzardo. Viceversa, aumenterà il canone previsto per i portali online di gambling, che salirà al 2% (canone di concessione).

In questo articolo abbiamo già affrontato il discorso relativo alla ludopatia, seguendo le opinioni di Fiasco, ma è bene compensare proponendo anche le dichiarazioni del viceministro alle finanze Maurizio Leo. Leo ha infatti specificato che il nuovo decreto sul gioco online punterà molto sulla lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo, seguendo un programma di 8 punti. Si fa ad esempio riferimento ad una serie di limiti che verranno imposti al giocatore, con lo scopo di “ammortizzare” le perdite e di ridurre il tempo dedicato al gambling.

Questi limiti varieranno in base a determinati fattori, tra cui troviamo anche l’età del giocatore online, e verrà inoltre introdotto un sistema di messaggistica in-game. In questo modo il player potrà ricevere delle notifiche sulle spese effettuate e sul tempo trascorso sulla piattaforma di gioco.