Secondo quanto riportato Repubblica e il Corriere della Sera, venerdì si è tenuto un incontro tra il pubblico ministero Sergio Colaiocco, che coordina le indagini sul rapimento di Silvia Romano, e il procuratore generale del Kenya Kenya Noordin Mohamed Haji.

In questo incontro sembra sia stato possibile ricostruire con maggior precisione la dinamica del rapimento. 

Fino ad adesso, la ricostruzione fatta dagli inquirenti indicava come Silvia Romano, che si trovava in Kenya per conto di una Onlus italiana, fosse stata sequestrata nel villaggio di Chamaka da un gruppo armato composto da tre persone. 

Dalle nuove informazioni in possesso del procuratore Haji sembra invece che il gruppo fosse in realtà composto da otto persone, che per giorni hanno seguito e studiato le mosse della giovane volontaria. È stato inoltre confermata la notizia che la Romano sia poi stata ceduta a dicembre ad un altro gruppo criminale.

Il procuratore Kenyano ha raccolto due importanti testimonianze da due uomini arrestati a dicembre 2018 con l’accusa di essere coinvolti nel sequestro della volontaria italiana.

Era dallo scorso novembre che non si avevano notizie di rilievo su questo rapimento, e lo stesso premier Conte qualche mese fa’ era stato costretto ad ammettere che non erano stati fatti grossi passi avanti nell’indagine.

Si era inoltre parlato più volte di frizioni tra le autorità italiane e quelle kenyane riguardo la stessa indagine. 


La situazione sembra però adesso essere cambiata, se è vero che tra qualche settimana una squadra speciale dei carabinieri si recherà in Kenya per raccogliere nuovi elementi su un rapimento che continua a tenere con il fiato sospeso il nostro paese.