
Ofelia Fernández a soli 20 anni è la più giovane parlamentare dell’America Latina. Dopo anni di attivismo, si è distinta per la propria determinazione e per la voglia di partecipare attivamente per attuare enormi cambiamenti nel suo Paese. È divenuta così il simbolo di una generazione spesso sottovalutata.

“Non volevo essere responsabile dei cambiamenti che non avvenivano. Del loro continuare a ritardare le azioni che i giovani chiedono sull’ambiente, sul femminismo”. Così Ofelia Fernández esplicita i motivi che l’hanno portata ad entrare in politica. La giovane, nelle ultime legislative del 27 ottobre 2019, è stata eletta con il partito peronista di sinistra Frente de Todos, riuscendo a conquistare un posto in parlamento. Classe 2000, è la più giovane parlamentare dell’America Latina, carica guadagnata con anni di attivismo. Il Time, l’ha definita una delle leader della prossima generazione. “Giuro per la mia generazione e per tutta l’America Latina”, ha detto durante la cerimonia del suo insediamento, mostrando la propria voglia di dare un contributo attivo per perseguire la strada del cambiamento.
Il simbolo di una generazione protagonista del cambiamento
La figura di Ofelia Fernández dimostra la voglia di partecipare e di credere di poter cambiare molte cose nel proprio Paese. È il simbolo di una generazione spesso sottovalutata. Una generazione che vuole farsi posto nel mondo, che vuole riconquistare i propri diritti. Una generazione che crede che sia possibile una realtà in cui tutti abbiano pari opportunità. In un’intervista per El Pais ha raccontato un episodio avvenuto quando è entrata per la prima volta in parlamento. Un collega molto più anziano le ha accarezzato la testa affettuosamente. Ofelia con fierezza si è fatta valere, sottolineando subito di non voler essere etichettata come il “cucciolo da proteggere” della situazione, e come non avesse bisogno di una “mamma chioccia” che la proteggesse. “Non sono un cagnolino”, ha infatti risposto al collega.

Una voce che vuole farsi sentire
“Il sistema politico è pronto per farci entrare? La risposta è: Non m’interessa, perché lo obbligheremo a farci entrare”. Sono queste le parole che Ofelia Fernández ripeteva spesso durante i suoi comizi elettorali, tanto da diventare un simbolo della sua campagna. La maggior parte delle volte indossava rigorosamente abiti verdi, emblema del movimento di liberazione femminista. Uno dei temi a cui tiene maggiormente sono infatti i diritti delle donne, ed è stata inoltre sostenitrice delle campagne per l’aborto. Dopo anni di battaglie, grazie all’attivismo di Ofelia e all’elezione del presidente Alberto Fernández, il 30 dicembre 2020 l’Argentina è arrivata a legalizzare l’aborto.
Le proposte di Ofelia Fernández
Tra le cause per le quali intende lottare, rilevanti sono la tutela delle minoranze e dei minorenni, e la salvaguardia dell’ambiente. Le proposte alla Camera di Ofelia Fernández preannunciano grandi cambiamenti. Preponderanti sono l’educazione sessuale estesa nelle scuole e l’implementazione dei diritti delle persone transgender. In tema di parità di genere propone dei corsi di formazione per i dipendenti della città.

Da presidente del corpo studentesco a parlamentare
Ofelia Fernández a 15 anni si è distinta per il suo incessante attivismo, diventando presidente del corpo studentesco della sua scuola di Buenos Aires. A scuola si è dedicata all’organizzazione di assemblee, scioperi e occupazioni, riscuotendo sempre successo, distinguendosi per la sua retorica, e una sorprendente predisposizione nel farsi ascoltare. Ha anche allestito con i suoi compagni una radio, sempre pronta ad esporre le proprie idee. Il salto definitivo che l’ha portata ad entrare in politica, arriva con Onda Verde, il movimento pro-aborto protagonista in Argentina negli ultimi anni. La passione per la politica Ofelia l’ha ereditata dai nonni. I nonni materni, infatti, facevano parte della Guardia di Ferro, il movimento clandestino che mantenne vivo il peronismo alla caduta del regime, dopo l’esilio e la morte del generale. Tuttavia la posizione politica di Ofelia è virata in maniera diametralmente opposta: peronista sì, ma non dell’ala conservatrice.
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