Nel 2016 un libro corposo, che ha richiesto all’autore dieci anni per venire alla luce, vince il Premio Strega. E’ “la scuola cattolica” di Edoardo Albinati, “un tentativo di analizzare il male che nasce dove meno te lo aspetti”, scrisse Raffaele La Capria. Quel “male” è il massacro che negli anni 70 segnò l’Italia: il delitto del Circeo.
Oggi, alla Mostra del Cinema di Venezia, arriva fuori concorso l’omonimo film di Stefano Mordini. Un quartiere residenziale, una scuola cattolica maschile, educazione rigida, vite all’apparenza rispettabili, famiglie della Roma bene. Poi la follia, ed ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell’epoca. E’ la cieca violenza che esplode, il seme del male che cresce in giovani accomunati dalla stessa educazione, abbattendo quella fortezza di valori che sembravano inattaccabili.
“Sarà solo dopo il massacro che ogni genitore di quel quartiere romano si chiederà, guardando il proprio figlio, se anche dentro di lui si possa annidare il germe di un mostro”, commenta il regista.
In concorso anche l’adattamento ad un altro romanzo: ‘l‘evenement’ di Annie Ernaux firmato da Audrey Divàn Diwan. Nel 1963 in Francia l’aborto è ancora illegale e una studentessa ventitreenne è costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere la gravidanza. In programma anche il ritratto del musicista Ezio Bosso, realizzato da Giorgio Verdelli in “Le cose che restano”.
Alle 14, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido, si tiene l’omaggio della Mostra con le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica al regista Citto Maselli. Subito dopo, alle ore 15.30 nella Sala Perla 2, al Palazzo del Casinò, la proiezione del suo film ‘Storia d’amore’, presentato nel 1986 proprio alla 43a Mostra del Cinema, che valse la Coppa Volpi a Valeria Golino. La proiezione avverrà con una copia restaurata fornita da Istituto Luce Cinecittà.