8/8 e primo trofeo della stagione conquistato. Milano ha fatto quello che doveva fare e lo ha fatto bene, senza blackout. La Supercoppa aggiunta in bacheca è più che meritata e coach Messina difficilmente poteva immaginare un esordio così convincente per la sua Olimpia.
Olimpia Milano, il primo confronto con la Virtus
Andrea Cinciarini ha alzato al cielo il primo trofeo targato Ettore Messina, dopo una partita di grande intensità, contro i veri e propri rivali per la corsa al titolo.
La difesa di Milano è stato il fattore principale che ha permesso all’Olimpia di comandare il match per 40 minuti. Giusto per rendere l’idea, sua maestà Milos Teodosic è stato limitato a un 2/12 dal campo non proprio indimenticabile.
Messina ha ottenuto risposte importanti da tanti leader. Gigi Datome è salito in cattedra proprio nel momento più importante, dando una notevole spallata alla partita con 6 punti in fila. Forse, era proprio questo che mancava ai biancorossi: un organico capace di reagire ai momenti di difficoltà e dei singoli in grado di caricarsi il gruppo sulle spalle quando la palla scotta. Non solo. La vera forza di Milano che le ha permesso anche di resistere ai momenti di difficoltà è stata l’infinità di alternative.
Lo scorso anno il Chacho era la principale pericolosità dell’Olimpia e di alternative ce ne erano poche. Oltre a Micov, forse Della Valle era l’unico a permettere a Milano di essere imprevedibile.
Quest’anno, invece, in una partita in cui Micov esce per infortunio dopo 5 minuti, sono gli altri a salire in cattedra. Da Delaney ad Hines, passando per Punter, senza dimenticare la tripla decisiva del solito Rodriguez che ha steso definitivamente Bologna. Il play ex Barcellona e Atlanata Hawks è stato, inoltre, nominato MVP della competizione.
Sono arrivate anche le parole di un soddisfatto Giorgio Armani che ha definito questa Olimpia, la più forte potenzialmente della sua era.
«E’ stato bello tornare al basket, respirare di nuovo l’atmosfera di una partita vera e vedere i giocatori in campo. È il primo successo dell’era Messina, sono contento per lui, spero che sia l’inizio di un lungo ciclo. Questa squadra è più solida e forte di quelle degli anni passati, sicuramente la migliore. I nuovi hanno giocato tutti bene, mi è piaciuto Datome. Ero convinto di vincere ma nel basket ho imparato che non c’è mai niente di scontato. Questo risultato è un bel inizio e ci dà un vantaggio psicologico sulla Virtus».
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