Terminati i gironi d’andata sia di Serie A che di Eurolega, l’Olimpia Milano non può certo dormire sogni tranquilli. Il periodo negativo sembra non voler terminare, al contrario della pazienza dei tifosi.

L’ambiente Olimpia Milano è ritornato in quel vortice di insicurezze e di depressione che si pensava non dovesse più essere affrontato dalla compagine meneghina. Il super inizio in Eurolega, coronato da vittorie prestigiose, sembrava volesse dare definitivamente un taglio netto alle mediocri ultime stagioni, in particolare in campo europeo. Oggi, invece, siamo ancora qui a parlare di rischio di un altro fallimento, in un clima che lascia poco spazio alla speranza di cambiare realmente le cose.

PHOTOCREDIT: Ciamillo
Ettore Messina a colloquio con i suoi

Olimpia Milano: un ambiente pesante

La situazione non è da horror. Intendiamoci, i ragazzi di Messina hanno chiuso il girone d’andata di Eurolega con un bilancio positivo, cosa che a Milano non è per niente scontata, e sono in piena corsa per i playoff di Serie A, dove giustamente ci si aspettava di più. Giusto essere preoccupati come è anche giusto dare fiducia a questa squadra, nonostante gli alti e bassi che la contraddistinguono. L’ambiente è troppo instabile, come ha asserito Messina, e ciò non aiuta a dare di nuovo serenità a un gruppo che sta palesemente soffrendo.

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El Chacho Rodriguez
(Photo by OASport)

L’Olimpia Milano è troppo nervosa. La spensieratezza, ormai, è un ricordo lontano e questo lo si nota soprattutto dalle percentuali al tiro, in ribasso dopo l’illusorio avvio di stagione. Sta mancando energia fisica, in particolare per i reduci dal mondiale, e soprattutto mentale. I bianco-rossi sono molli e distratti, sono sempre i soliti (Rodriguez, Scola e Micov) a dover tirare la carretta di una squadra con poca personalità. Messina chiede orgoglio ai suoi ed è proprio qua che dovrà dimostrare la sua enorme esperienza, non che il coach non sia esente da colpe.

Qualche errore sul mercato … Sykes ?

Il mercato estivo ha portato a Milano, oltre a giocatori di livello mondiale, anche qualche innesto che fatica a lasciare il segno. Aaron White non riesce proprio a incidere sulle sorti della squadra, nonostante, in precedenza, avesse mostrato qualche piccolo segnale di miglioramento. Per non parlare di Shelvin Mack, sostituito da Sykes e quasi fuori dal progetto. L’alternanza con il “Chacho” Rodriguez non ha funzionato, e si può considerare come il principale errore di mercato di Messina.

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Shelvin Mack
(Photo by SportFair)

Sykes nelle prime uscite non sta brillando particolarmente. L’ex Scandone è troppo incerto e non ha portato ancora quel cambio di marcia che gli si richiedeva. Deve ancora trovare l’alchimia con i compagni, ma è un discorso a parte, perché le sue amnesie difensive sono frutto di errori individuali. Bisogna anche considerare il fatto che si è costruita una squadra con una elevata età media e il rischio di discontinuità è, quindi, molto alto. Il problema è che il periodo di scarsa condizione è coinciso con un calendario che non accettava passi falsi e, soprattutto, figuracce. Con la Virtus bisognava arrivare meglio, vista la superiorità a livello corale degli uomini di Djordjevic.

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Kiefer Sykes
(Photo by Gazzetta dello Sport)

Testa bassa e pedalare

La paura, quindi, è quella di rivivere la solita stagione dell’Olimpia degli ultimi anni. Tanto hype estivo, ma poi pochi risultati a fine stagione, con l’aggravante che quest’anno gli obiettivi erano fin troppo chiari. Il bilancio è insufficiente in campionato, mentre in Eurolega la sufficienza è ampiamente meritata, soltanto non bisogna sopravvalutarsi e cercare di uscire fuori da questo momento di poca brillantezza.

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Luis Scola
(Photo by Olimpia Milano)

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