“Ombre nude”, la recensione del romanzo di Nuti

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Di Redazione Metropolitan

Un pittore, una modella e nessun quadro

Ombre Nude di Giovanni Nuti (Ensemble, 2020) è un romanzo breve che narra di una sperata redenzione artistica. Michele è un pittore fallito e Jeanette la sua modella: la trama si potrebbe concludere qui. Eppure fin dalle prime pagine ho capito fosse uno di quei casi della narrativa in cui la trama, intesa come pura sequenza di avvenimenti, non conta poi così tanto. E così mi sono lasciata andare, smarrendomi, fra le pagine di questa storia. Al suo interno ci sono attesa, passione, disperazione, arte, filosofia. Insomma, ci si perde, ma non è per niente una brutta sensazione.

Ombre nude: tra contemplazione e disperazione

Michele e Jeanette, i personaggi principali, si incontrano per un’occasione tutt’altro che casuale. È Jeanette a cercare il pittore e da lì in poi poserà ogni giorno nuda per lui, in attesa. Il mondo vero del romanzo è l’atelier, un luogo quasi fuori dal tempo, privato. Lì i due personaggi ci regalano giorno dopo giorno piccole scene intime che sembrano in tutto e per tutto delle inquadrature di un film d’autore. I capitoli si susseguono lievi e le scene fanno sentire il lettore un osservatore fuori posto, quasi un guardone.

Al contrario, usciti dall’atelier tutto si fa gretto e difficile da spiegare: qualcuno pensa che fra Michele e Jeanette ci sia una relazione, qualcun altro semplicemente che sono strani.

Anche i dialoghi fra i due sono particolari. Sembrano pennellate, scorci, e spaziano da argomenti estremamente concreti come farsi il caffè a riflessioni sull’essenza dell’arte e l’impossibilità di catturare la Bellezza su una tela. Più ci inoltriamo nella storia, più ci accorgiamo che lei è molto più di una modella e lui molto meno di un pittore. La loro relazione è fatta di contemplazione e disperazione allo stesso tempo; riuscirà Michele a rappresentare finalmente quel corpo che osserva ogni giorno per ore?

Lo struggersi di Ombre Nude mi ha ricordato in più di un passaggio Un amore di Buzzati. La prosa dell’autore è colta, quasi d’altri tempi. Le parole sembrano le pennellate sapienti dei pittori manieristi. Ci si perde fra le scene come si farebbe all’interno di una galleria d’arte. Ombre Nude è un romanzo che ti tira dentro e che lascia la testa colma di domande. Ma di quelle vere, esistenziali, metafisiche.

Vi lascio con la citazione riportata sulla copertina: “Accadde. L’impossibile è impossibile non accada”.

 Francesca Delli Carri