Salia è stato fermato in un luogo chiamato la “pista”, un vero e proprio insediamento abusivo di extracomunitari, in parte distrutto pochi mesi fa in seguito a un incendio, dove poche settimane fa due poliziotti erano stati aggrediti da un gruppo di stranieri durante un arresto.
Si nascondeva tra le baracche, a ridosso del Cara, il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone.
Gli agenti di polizia impegnati nell’operazione e che ieri pomeriggio lo hanno bloccato, erano oltre 100 uomini.
Per depistare le forze dell’ordine e non farsi riconoscere, si era tagliato i capelli.
La polizia è ora sulle tracce di probabili altri complici e responsabili del reato.
Il 27 marzo scorso, Yusif Salia, era stato sorpreso con un permesso di soggiorno scaduto nel 2014.
Atroce la morte di Desirée, drogata, violentata per ore, e lasciata morire, agonizzante. Dal racconto choc fatto da una delle persone presenti all’interno dello stabile abbandonato emerge che, l’unico tentativo che hanno fatto per salvarle la vita, è stato somministrale “acqua e zucchero”, poi quando hanno visto che stava diventando cianotica “l’hanno messa su un divano, dopodiché moriva”.
Martina Onorati