A dieci mesi dall’inizio del processo, durante il quale sono state raccolte decine di testimonianze, e dopo l’interrogatorio ad Alessandro Impagnatiello, dichiarato sano di mente a seguito della perizia psichiatrica disposta dal Tribunale, conosceremo l’entità della condanna per l’ex barman dell’Armani caffè che ha ucciso la compagna Giulia Tramontano nel maggio 2023.

Oggi, 11 novembre 2024, il pm Alessia Menegazzo e il procuratore Letizia Mannella richiederanno l’ergastolo per l’imputato. Toccherà, poi, ai legali dello stesso, Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, che interverranno in aula. La sentenza della Corte d’Assise presieduta da Antonella Bertoja dovrebbe arrivare il 25 novembre, giorno fissato per la prossima udienza, ma potrebbe essere anticipata già alla giornata odierna.

Alessandro Impagnatiello: «come un giocatore di scacchi ha fatto l’ultima mossa»

alessandro impagnatiello
Giulia Tramontano, ventinovenne uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello. Era incinta di sette mesi

«Oggi percorreremo brevemente le tappe fondamentali di un viaggio nell’orrore. Un orrore che ha portato all’omicidio di Giulia Tramontano e del suo bambino, trucidati con 37 coltellate con inaudita violenza il 27 maggio del 2023». Con queste parole la pm Menegazzo ha dato inizio alla requisitoria nel processo contro Impagnatiello. «L’omicidio del 27 maggio è solo l’epilogo drammatico di un piano omicidiario iniziato molti mesi prima», e sarebbe stato l’atto finale di un «progetto mortale a lungo premeditato». «L’imputato» – sostiene l’accusa – «programmava da mesi l’omicidio, tentando di eliminare madre e figlio con la somministrazione di veleno.».

«Giulia ha firmato la propria condanna a morte quando ha comunicato all’imputato che aspettava un bambino». Giulia Tramontano, incinta al settimo mese di Thiago, è stata uccisa nell’abitazione che condivideva con Impagnatiello. L’imputato avrebbe «semplicemente cambiato la strategia in un progetto già premeditato, cominciato con l’avvelenamento di Giulia e Thiago dal dicembre 2022. Dopo l’incontro tra lei e l’altra ragazza lui ha colto l’occasione al volo, come un giocatore di scacchi ha fatto l’ultima mossa».

I dettagli della requisitoria: «Giulia e Tiago erano diventati per lui degli ostacoli»

Un giocatore di scacchi freddo e calcolatore, dunque, è il profilo tracciato dall’accusa nei confronti del barista. L’incontro tra la fidanzata e l’amante è la molla che fa scattare l’imputato, il quale, dopo l’assassinio, «sfrutta la nuova situazione per mettere in scena l’allontanamento volontario, l’idea era forse di inscenare il suicidio di Giulia». Prosegue il pm:«Gli psichiatri sentiti in questo processo hanno bene spiegato il rischio di serialità. Il primo omicidio è disordinato, gli altri sono più razionali e organizzati».

«Quella sera» – spiega Menegazzo – «in modo ostinato, l’imputato insiste, dicendole che il figlio di Giulia non era suo. Insiste anche dopo averla ammazzata. Ostinato, ribadisce che la compagna ha seri problemi psichici. Tutto ciò dopo che l’aveva barbaramente uccisa». Stando alle testimonianze, «Impagnatiello disse a un collega che non ci sarebbero più stati ostacoli alla sua relazione con l’altra donna, questo è il movente dell’omicidio, Giulia e Tiago erano diventati per lui degli ostacoli».

«Alessandro Impagnatiello presenta tratti di narcisismo mortale. Ha ammesso i fatti solo quando è stato messo con le spalle al muro, ha ammesso i fatti con un ennesimo tentativo di manipolare la realtà a suo vantaggio, non è stata una confessione spontanea», è la conclusione dell’accusa.

Richiesto l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello: il ricordo della famiglia di Giulia Tramontano

Oggi, dunque, si arriverà ad un giro di boa nel processo ad Impagnatiello. Come prima di ogni udienza, anche oggi la mamma di Giulia Tramontano, Loredana Femiano, ha dedicato un ricordo alla figlia scomparsa, pubblicato sui social: «Non è più il tempo di orrore, non è più il tempo di bugie, di egoismo e cattiveria chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita conserva oggi un dolce ricordo segno indelebile nella sua anima». Anche la sorella Chiara ha rivolto un pensiero alla giovane donna: «Non c’è giorno in cui non ci manchi. Il tuo ricordo è la nostra forza, la tua assenza il nostro silenzio più profondo. Sei parte di noi, oggi e per sempre».

Federica Checchia

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