Vincenzo Paduano condannato a 30 anni di reclusione. Uccise e bruciò Sara Di Pietrantonio, sua ex ragazza, nel maggio 2016 a Roma. Dopo una prima sentenza che lo condannò all’ergastolo, ieri la pena è stata tramutata in anni 30. Da due anni detenuto nel carcere di Regina Coeli.
La sentenza è arrivata dopo due ore di camera di consiglio. L’omicida Vincenzo Paduano era stato condannato in primo grado all’ergastolo nel 2016 per l’omicidio di Sara Di Pietrantonio. La sentenza di ieri ha modificato la condanna, “affievolendo” la pena a 30 anni di reclusione. Fu accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione dai futili e abbietti motivi, dagli atti persecutori, stalking, incendio e occultamento di cadavere.
Il delitto risale alla notte del 29 maggio 2016, quando il vigilante Paduano, 26 anni, strangolò e diede alle fiamme Sara Di Pietrantonio, 22, nel quartiere Magliana di Roma. Per una settimana il ragazzo aveva pedinato Sara, l’aveva minacciata e aveva intimorito anche il suo nuovo compagno. La fatidica notte Paduano aspettò che la ragazza rientrasse a casa. Dopo averla speronata con l’auto e costretta a fermarsi, le si avventò contro gettandole benzina addosso. Sara venne strangolata e in seguito data alle fiamme. Il suo corpo venne occultato e la sua vita strappata da un gesto atroce, manipolato dalla gelosia e dal dolore.
Dopo la sentenza Concetta Raccuia, madre di Sara Di Pietrantonio, ha commentato: “Non c’è grossa differenza tra 30 anni e l’ergastolo. Forse posso sembrare cinica ma non credo che Paduano si sia pentito: credo che per arrivare a un pentimento vero dovrà essere aiutato molto ancora perché da solo non può farcela”.
Paduano ha chiesto scusa, affermando che non potrà mai perdonarsi l’uccisione di Sara. Martedì aveva detto: “Non c’è giorno in cui mi chiedo come sia stato possibile. Mi vergogno profondamente di quello che ho fatto e Dio solo sa se vorrei essere perdonato da tutti. Come faccio a chiedere perdono se io stesso non mi perdono. Sarò sempre consapevole di essere l’unica causa di tanto dolore”.
Vincenzo Paduano ha attualmente scontato 2 anni della pena nel carcere di Regina Coeli di Roma. La condanna a 30 anni servirà al 28enne per riflettere del gesto compiuto nel tentativo di ricercare, una seppur minima, redenzione.
Concetto Nardacci