È ancora fermo il Disegno di legge realizzato dal deputato PD Alessandro Zan sull’omotransfobia. Dopo l’approvazione alla Camera ottenuta lo scorso novembre, il ddl è bloccato in Senato a causa delle forze politiche di centrodestra che hanno definito il provvedimento non prioritario. La norma, oltre al Partito Democratico, è voluta anche da Movimento 5 Stelle, Leu e Italia Viva.
Cos’è il ddl Zan sull’Omotransfobia
La ‘Legge Zan‘ è un provvedimento realizzato per prevenire e contrastare la discriminazione e tutte le forme di violenza fondate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Nel primo articolo del testo, si legge che “Per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico. Per genere si intende qualunque manifestazione esteriore che sia conforme o contrastante con aspettative sociali connesse al sesso. L’orientamento sessuale è l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso o entrambi i sessi. Per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non viene corrisposta al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un periodo di transizione“.
Cosa è previsto
Il decreto prevede fino a 18 mesi di reclusione, oppure una multa fino a 6.000 euro per tutti coloro che commettono atti di discriminazione. Previsto il carcere che può variare dai 6 mesi ai 4 anni per coloro che partecipano o organizzano l’incitamento alla discriminazione o alla violenza. Per ogni reato commesso al fine di discriminazione o odio, la pena viene aumentata fino alla metà. La pena può essere sospesa con la condizionale se la persona condannata svolge lavoro a favore delle associazioni che tutelano le vittime.
Nel testo di legge è prevista l’istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia, da tenersi il 17 maggio, che serve a promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione, contrastando i pregiudizi e le discriminazioni. Tutte le scuole dovranno inserire programmi di sensibilizzazione alle discriminazioni. Previsto anche lo stanziamento di 4 milioni di euro l’anno per i centri contro le discriminazioni.
Andrea Caucci Molara
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