La bellezza del monologo “OMU CANI”, in scena dal 24 al 26 Novembre

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Di Redazione Metropolitan

Sarà in scena al T di Marco Maltauro dal 17 al 19 e dal 24 al 26 novembre, OMU CANI, monologo teatrale scritto, diretto ed interpretato da Davide Dolores e musiche originali di Riccardo Russo.

Una vicenda intrigante e coinvolgente. Un monologo ricchissimo di riflessioni: la solitudine del protagonista, venuto da fuori, una passione che consola, inattesa; le inquietudini di un vissuto che pur alimentano il dipanarsi della vicenda. Davide Dolores riscopre la figura di Omu Cani, una storia vera che ancora oggi, a distanza di molti anni, suscita grandissima curiosità e lascia aperti numerosi spiragli.

Questo spettacolo ha un’aura misteriosa intorno a sé, ed è un intreccio fra attualità e passato. Ricco di riflessioni, di passioni e di inquietudini che alimentano ancor di più l’interesse di noi spettatori.

L’attore Davide Dolores

Davide Dolores, riprende la figura di “omu cani”, tratto da una storia vera talmente vicina a noi, che cancella totalmente il lasso temporale che intercorre fra la vera vicenda e il nostro oscuro presente.

La trama ha origini arcaiche; Nel 1947 compare una figura misteriosa nel bel paesino Siciliano di Mazara del Vallo, un clochard che vive in modo randagio per la città. Per questo motivo gli abitanti gli attribuiscono un epiteto dialettale ovvero “omu cani”, uomo cane. Gli atteggiamenti dell’uomo non corrispondono totalmente a quelli di un mendicante qualsiasi; difatti si contraddistingue per la dignità che ha nei modi e negli atteggiamenti. Inoltre a quanto pare, parla un italiano compito ed è molto efficiente in matematica.

Pochi anni prima, nel 1938, il grande ed illustre fisico nucleare catanese Ettore Majorana, era scomparso in circostanze misteriose sul traghetto che da Palermo lo stava riportando nella città partenopea.

Davide Dolores in “Omucani” (foto dal web)

A Mazara del Vallo si iniziano a prolificare una serie di voci, sempre più insistenti per quanto concerne la vera identità di quest’uomo, del tutto particolarmente affascinante.

Il monologo messo in scena dall’attore nonché scrittore di questo testo interessante, non vuole scovare o riaprire casi giudiziari già analizzati in passato ma ha l’obiettivo di far conoscere l’omu cani, nella sua capacità straordinaria di osservare il mondo da un punto di vista differente, alternativo (esattamente come il fisico catanese), vivendo proprio “da cane” ma senza perdere mai la sua interezza e la sua umanità e per riscoprire quest’ultima, maggiormente in tempi come i nostri, nei quali “gli stranieri”, “i diversi” e “gli emarginati” vengono a bussare alle porte dell’Europa e a volte vengono rifiutati.

(foto dal web)

Un monologo che partendo da un paesino come Mazara del Vallo, incarna in modo profondo l’Europa d’oggi, il nostro mondo pieno di contraddizioni, avendo un respiro internazionale. La chiave di lettura è un esplicito riferimento alle più antiche rappresentazioni del nostro “io” dinanzi ad un “non io “,  ovvero ad una persona diversa dal nostro modo, dalla nostra personalità e forse , dai nostri tratti fisionomici.

Una dialettica di opposti che avvicina con fascinazione, mistero e compassione al nostro “non io” per eccellenza uno straniero, ma il quale è anche oggetto di ripulsione e di non immedesimazione.

Questa classificazione prende spunto proprio da Ettore Majorana, illustrandoci i vari punti di vista e le differenti visioni che vi sono nel mondo. Da qui il topos comune dello “straniero” o “del diverso”.

L’invito proposto dal regista è quello di immedesimarsi, come un vero e proprio attore, direi anche sociale, per estraniarsi totalmente dai propri stereotipi e di provare a pensarsi e a farsi altro da se stesso.

Ed è proprio mettendosi uno dinanzi all’altro , che si prende coscienza di quanto siano tanto vicine categorie contrastanti che attecchiscono nella nostro atteggiamento e nel nostro (a volte) becero preconcetto fra hostis e hospes ovvero nemico e ospite, essendo tutti quanti stranieri a noi stessi.

 

Davide Dolores:

Si diploma presso la Scuola di Teatro di Bologna “Galante Garrone”. In seguito si perfeziona grazie a stages e seminari in Italia (J. Strasberg, M. Dioume, L. Curino, C. Pezzoli, D. Manfredini) e negli Stati Uniti (Stella Adler – New York, Black Nexxus Studio – New York), Nel settembre 2009 è primo al Festival delle Arti di Bologna-SezioneTeatro. A teatro lavora con i registi V. Franceschi, M.M. Casarin, C. Pezzoli, A. Gassman, M.Artuso, V. Trevisan, G. Sangati, L. Maragoni.

 

il T

Via Bernardino Passeri 9, Roma

Ingresso libero con sottoscrizione gratuita

Orari: ore 21.00 – Ingresso 5 euro