Operazione antidroga: smantellato il Grande Raccordo Criminale

Militari impiegati in operazione antidroga

Maxi operazione antidroga delle fiamme oro con 400 militari impiegati

La Guardia di Finanza ha condotto una maxi operazione antidroga denominata il Grande Raccordo Criminale. Impiegati nell’operazione circa 400 militari supportati da unità cinofile e da elicotteri. La Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha richiesto al Gip del Tribunale locale un’ordinanza di custodia cautelare. Compito eseguito dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma.

Giovedì 28 Novembre: alle prime ore del giorno i 400 militari insieme ad elicotteri e unità cinofile hanno posto così fine alle indagini. Un’organizzazione dedita a rifornire gran parte delle piazze romane, è questa la descrizione resa pubblica dalle forze dell’ordine. Organizzazione che agiva infatti tramite una “batteria di picchiatori”, gruppo di persone atte al recupero creditizio oltre che ad azioni estorsive. Pestaggi, intimidazioni, violenze e ricatti: in questo modo infatti la “batteria” si occupava di recuperare ciò che avanzava nei loro confronti.

Il metodo della violenza era invece impiegato in larga scala per ottenere quanto era secondo loro dovuto o stabilito. La Guardia di Finanza ha posto sotto custodia ben 51 persone, di cui 50 in carcere ed 1 ai domiciliari. Non solo il Lazio, l’operazione ha infatti coinvolto anche la Calabria e la Sicilia. Pare che l’organizzazione avesse contatti con persone al di fuori di Roma.

Alle 11 si è tenuta una conferenza presieduta dal Procuratore della Repubblica Michele Prestipino Giarritta e del Comandante regionale Lazio il Generale Michele Carbone. A breve saranno rilasciati aggiornamenti riguardanti l’indagine. Un ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine che combattono la criminalità giorno per giorno.

Gli aggiornamenti

Dalla conferenza emergono nuovi dettagli riguardo l’indagine. A parlare per primo è il Procuratore della Repubblica Michele Giarritta il quale si complimenta per la celerità e la modalità con cui è pervenuta la richiesta. Il procuratore ci spiega come l’indagine sia stata condotta in maniera trasversale e seguendo una procedura a “multilivello”. Procedura che ha permesso di esaminare la struttura in maniera verticale, dal fornitore al rivenditore.

A proposito dei ruoli, al vertice, prima di Fabietti vi era il Piscitelli che aveva una potestà riguardo il recupero dei crediti. L’organizzazione in tale circostanza aveva una grande capacità di distribuzione che riforniva le grandi piazze di spaccio romane. Potenzialità che riguardavano anche la capacità economica che veniva infatti re-investita continuamente.Il meccanismo in cui venivano re-investiti i fondi riguardava l’acquisto di altre “partite, in spese legali e nel sostentamento dei detenuti solidali.

Il tenente colonnello Sorrentino prosegue descrivendo la situazione:” al vertice della struttura vi era Fabietti Fabrizio investito di un’autonomia gestionale riguardo il traffico ed il rapporto con le strutture. Grazie al Piscitelli il Fabietti aveva avuto un lascia passare nei rapporti con le altre “strutture”.Oltre al traffico di stupefacenti vengono contestati due atti violenti, due estorsioni eseguite da una “batteria di picchiatori” formata da pugili ed ex pugili. i quali-prosegue Sorrentino- non disdegnavano di eseguire atti di estrema ferocia.”

Un sistema anti-intercettazione

Sorrentino prosegue informando che:“altra particolarità riguarda il sistema creato per bypassare le attività tecnico-investigative. L’informatico Alessandro Telech infatti ha creato un sistema di telecomunicazioni basato su una doppia cifratura. Per questo il nucleo investigativo ha ricorso ad azioni sul campo utilizzando intercettazioni ambientali.

I dati

Ben 18 persone sono state colte in flagranza di reato. 32 rispondono al reato di associazione a delinquere finalizzato al traffico di stupefacenti nazionale ed internazionale. Gli agenti hanno sequestrato in totale 60 chilogrammi di cocaina e 3800 chilogrammi di hashish. In totale le forze investigative hanno ricostruito e contestato ben 250 kg di cocaina e 4250 kg di hashish.

I canali di approvvigionamento riguardavano il sud-america per la cocaina ed il Marocco e la Spagna per l’Hashish. Il carico di cocaina si muoveva tramite Olanda e Belgio transitando su strada. L’hashis dal marocco perveniva tramite natanti mentre le partite provenienti dalla Spagna pervenivano tramite “mezzi gommati”.Nel corso dell’operazione odierna sono stati sequestrati ben 10 kg di hashih e 124mila euro in contanti, oltre a cellulari criptati.

Le indagini

Le indagini hanno avuto inizio attraverso il monitoraggio dei vertici. Tramite un’operazione infatti il Gigo ha recuperato un libro mastro in cui pervenivano i crediti che il Fabietti aveva nei confronti di alcuni individui. Crediti a grosse cifre che dimostravano il “giro” di spaccio. Dal Fabietti, insieme a Curis, Savioni e Tassoni, gli investigatori hanno potuto ricostruire la struttura creatasi tra i fornitori fino alle piazze di spaccio passando per gli intermediari. Tra gli obbiettivi degli indagati vi era l’apertura di nuovi canali tra cui la gestione del florido mercato di Fondi.

Ben 5milioni erano i crediti vantati dal Fabietti nei confronti dei suoi debitori. A rendere poi efficace la loro “struttura” era la ciclicità veloce dell’acquisto e della vendita. Operazione che si basava sul pagamento in contanti. Questo garantiva un’acquisto celere a prezzi inferiori, cosa che permetteva un monopolio dettato anche dalla forza coercitiva attinta dalla componente albanese. Il territorio era infatti “amministrato”dalle forze “militari” che imponevano tramite intimidazioni ed atti violenti il predominio su le piazze.

Fabietti braccio destro di Piscitelli quindi, il quale poteva garantire ai nuovi fornitori dei pagamenti contanti di somme anche di 200mila euro. Nelle batterie di riscossione figurano anche due “amici”del Fabietti, componenti della Curva Nord ovvero Abramo Ettore e Marotta Aniello.

Oltre alla struttura di spaccio, . Questo dimostra le grandi disponibilità economiche dell’organizzazione. Disponibilità motivate dal sequestro prima di 380mila euro ai danni di Fabietti Sestina e poi di 124mila euro sequestrati oggi.

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