Non è facile scegliere 5 libri fra tutti quelli scritti da Oriana Fallaci. Non è soltanto la giornalista italiana più conosciuta e stimata al mondo, Oriana Fallaci è “uno scrittore”come amava definirsi lei, e una donna entrata nel mito già in vita. Gli americani le hanno conferito la laurea ad Onoris causa in letteratura e nelle loro università da più di trent’anni ormai, si tengono corsi sul suo metodo giornalistico. Dai libri di Oriana Fallaci si impara la storia più che dai libri di scuola, perché i libri di storia, come lei stessa afferma, sono scritti dai vincitori. Nelle sue interviste e nei suoi libri documentario, si guardano i fatti da dentro, da dentro la guerra, da dentro il cuore e la mente degli uomini, di tutti gli uomini che la combattono; si scandagliano le parole e le menti dei capi di stato che spesso scatenano quelle guerre.

Attraverso i suoi romanzi si vivono i tempi, le epoche, i costumi che li hanno caratterizzati. Il romanzo simbolo che la portò al successo come scrittrice è “ lettera a un bambino mai nato, ancora best seller in tutto il mondo. Ma il suo vero grande romanzo per eccellenza rimane “Un uomo”. Non si può poi non leggere Intervista con la storia, Niente e così sia, Insciallah. Ci dispiace lasciare fuori tutti gli altri, soprattutto la rabbia e l’orgoglio, dove la Fallaci nonostante il suo vivere a cavallo fra NY e Firenze, le due città al mondo che più amava, difende strenuamente la sua terra, e insieme tutta la civiltà occidentale e i suoi fondamenti, minacciati dall’avanzata islamica dopo l’attacco dell’11 Settembre.

Lettera a un bambino mai nato

Pubblicato nel 1975 è il libro che la Fallaci, da donna, dedica a tutte le donne: a chi si pone il dilemma di dare la vita o negarla, a chi non teme il dubbi, a chi si chiede i perché senza stancarsi, a costo di soffrire di morire. Lettera a un bambino mai nato è un libro sull’aborto, nato da un’inchiesta commissionatale dall’allora direttore dell’Europeo, dal momento che il tema infiammava il tempo.

L’aborto in Italia diventerà legale solo nel 1978. Il libro è il lungo drammatico monologo di una donna di cui non sappiamo nulla, se non che una notte ancora prima di averne la conferma dalla medicina, sente di aspettare un figlio. E’ una donna sola, che pur non avendo programmato di diventare madre,  accetta quel figlio con amore e responsabilità. Amore per la vita, quella vita che è una condanna a morte, alla sofferenza perpetua per chi è intelligente: perché pensare significa soffrire.

Lettera a un bambino mai nato-copertina-fonte web
Lettera a un bambino mai nato-copertina-fonte web

Un uomo

Un uomo è la storia di Alekos Panagulis, capo e fondatore di resistenza greca, imprigionato e torturato dopo il fallimento dell’attentato a Papadopoulus nella Grecia dei colonnelli. E’ un libro complesso pieni di libri Un Uomo. Un romanzo ideologico sulla solitudine dell’individuo che rifiuta di essere catalogato, schematizzato, incasellato dalle mode, dalle ideologie, dalla società, dal potere

Un libro sempre attuale, un romanzo moderno anche se costruito come un romanzo inglese dell’Ottocento contenente gli elementi della tragedia greca. Panagulis infatti, morirà in circostanze misteriose lasciando nel dolore l’amata scrittrice, sua compagna di vita, di battaglie, di liti e riappacificazioni. Sua compagna di cuore e d’amore. La Fallaci lo appellerà sempre come l’unico compagno della sua vita, fino alla fine dei suoi giorni.

Un uomo- copertina-fonte web
Un uomo- copertina-fonte web

Intervista con la storia

Ventisette interviste dallo stile inconfondibile, studiato in tutto il mondo e tuttavia inimitabile. Henry Kissinger, Willy Brandt, Arafat, Golda Meir, Indira Gandy, sono alcuni dei personaggi che la Fallaci viviseziona per portare alla luce uno spaccato di storia che dalla fine degli anni sessanta si estende fino a tutti i settanta. È un libro dissacrante come solo lei sapeva essere, un libro che fa paura; una spietata condanna del potere, quel potere gestito da poche persone, spesso simili a noi, che decidono delle nostre vite e della nostra stessa morte.

Lei lo definì un documento a cavallo fra il giornalismo e la storia, noi un inno appassionato a quella libertà da cui lei fu ossessionata per tutta la vita. Da donna che seppe rimanere libera scrisse: gli uomini non sanno che farsene della libertà; e per questo li odiava e odiava di più se stessa per non riuscire a farne a meno.

Intervista con la storia-fonte web
Intervista con la storia-fonte web

Niente e così sia

Come corrispondente di guerra per l’Europeo, in queste pagine diario la Fallaci documenta menzogne e atrocità ma anche eroismi e umanità di un conflitto che definì una sanguinosa follia. È la guerra del Vietnam, l’offensiva del Tet, l’assedio di Saigon, lo strazio della morte sempre in agguato attraverso la quale si cerca di spiegare la vita. Lo scopo più grande della donna Fallaci è sempre quello di frugare, indagare l’animo umano, anche attraverso la guerra. Gli uomini vanno sulla luna, siamo qui alla vigilia dello sbarco infatti, ma continuano ad ammazzarsi come mille, diecimila anni fa.

Il libro premio bancarella nel 1970, considerato dalla critica come la sua opera più importante, si conclude con il massacro degli studenti in rivolta a Tlatelolco in Messico. Qui la stessa giornalista verrà ferita da una raffica di mitra durante gli scontri fra quegli stessi studenti e l’esercito. 

Niente e cosi sia-copertina-fonte web
Niente e cosi sia-copertina-fonte web

Insciallah

Come Dio vuole, come a Dio piace è una parola pronunciata spesso dai libanesi, nella quale si traduce tutto il significato dell’esistenza.. La formula con cui viene racchiusa ogni cosa: la vita, la morte, il viaggio che sta nel mezzo. La Fallaci racconta i suoi tre mesi in Libano durante la guerra civile degli anni 80, l’intervento delle forze internazionali alle quali partecipò anche l’Italia. Ed è proprio attraverso le vicende personali dei componenti del contingente Italiano che la scrittrice racconterà retroscena e spaccati della società Italiana.

Oriana Fallaci-ritratto-fonte web
Oriana Fallaci-ritratto-fonte web

Sia che scriva di guerra, d’amore e di morte, di imprese eroiche o atrocemente vigliacche, o che indaghi la vita e il pensiero di uomini e donne, la scrittura della Fallaci ha sempre un unico filo conduttore. Oriana Fallaci indaga la vita, la spinta verso di essa, quella vita che lei non solo definisce un mistero da vivere, ma che considera bella sempre, anche quando è brutta. E dentro la vita fra tutte quelle cose che la rendono un miracolo, più dell’amore, più della stessa libertà, c’è il coraggio : niente nella vita conta più del coraggio, scrive, la vita senza coraggio non è vita.

Cristina Di Maggio

Seguici su Facebook