Ornella Vanoni, la diva elegante della musica italiana. Personalità e carisma inequivocabili, dotata di uno stile interpretativo e di un timbro vocale unico, sofisticato e riconoscibile tra mille. Ornella Vanoni è stata, e continua ad essere, un’artista poliedrica, un mito per la musica italiana e internazionale. Un’icona di libertà molto amata dagli over e dalle giovani generazioni.
Il ritorno al Festival di Sanremo di Ornella Vanoni
Al Festival di Sanremo 2021, Ornella Vanoni, è ospite in una delle serate della kermesse ligure. Conosce così due artisti molto giovani: Colapesce e Di Martino. Il trio funziona e qualche mese dopo, sfornano la hit “Toy boy”. Il brano non è il classico tormentone estivo, ma un brano di protesta che punta il dito sugli stereotipi delle relazioni e lo fa con un certo gusto raffinato e vintage, oltre a un tema strumentale molto orecchiabile.
Ma se per i giovanissimi Ornella Vanoni è una scoperta recente, legata appunto a “Toy boy”, per quelli un pochino più ‘grandi’ la cantante è un mito indiscusso. Per decenni ha dominato la scena musicale stringendo collaborazioni internazionali e nazionali di qualità, trasformando la sua vita privata in un canale creativo con cui stupire il pubblico.
Ornella Vannoni, la diva di tutte le generazioni
Nata il 22 settembre del 1934, Ornella sa bene come regalare emozioni ed elevare culturalmente i suoi fan.
Il suo spirito libero ha attraversato tutte le generazioni dagli anni 50 ad oggi, riesce ad essere trasversale e amata indipendentemente dall’età anagrafica dei suoi ascoltatori.
“Tutta la vita sono stata passeggera – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – e ho sempre cercato sentieri secondari. Sono sempre affascinata da quello che non conosco, sono quelli i sentieri secondari. Ed è quella la mia meta”.
E pensare che a 20 anni voleva fare l’estetista… Ma fortunatamente si approcciò al teatro, studiando al Piccolo di Milano e divenne la compagna di Giorgio Strehler. Questa storia d’amore ha destato molto scandalo all’epoca: lui era sposato. Ma scandali a parte, il grande regista teatrale riuscì a far conoscere tutte le potenzialità della Vanoni: la presenza scenica, la voce particolare e le sue doti interpretative. Ci preme ricordare che all’inizio della sua carriera canora interpretava le cosiddette canzoni della mala, ovvero dei brani ispirati a fatti di cronaca nera che però, la stessa Ornella, non amò particolarmente. Dopo queste esperienze ha iniziato a cercare di esplorare altri stili e altri linguaggi, con ottimi risultati.
Alcuni di questi stili li trovò soprattutto grazie alla collaborazione con Toquinho e il poeta Vinicius de Moraes. Poi ha spaziato nel jazz, notevole la sua collaborazione con un giovanissimo Paolo Fresu.
“Quando si è giovani si è meno liberi – ha spiegato Vanoni in un’intervista a Rolling Stone – si ha l’ansia del successo. Si è molto presi da sé stessi. Mano a mano che passano gli anni, ci si stacca da sé stessi e si passa ad altre cose”.
Ornella Vanoni e l’incontro con Gino Paoli
Nel 1960, Ornella Vanoni incontrò e avviò una relazione con Gino Paoli. Lui era sposato, lei si sarebbe sposata di lì a poco, con Luciano Ardenzi. Ma ciò nonostante, scoppiò la passione tra i due.
“Eravamo due ragazzi di ventisei anni – ha detto Ornella al Corriere – io stavo lavorando a Genova dove avevo preso questa casina a Boccadasse, non c’erano i telefonini, io non lo trovavo mai, una fatica… Per lui ho sofferto. Ma l’ho molto amato”.
Paoli le ha dedicato il brano “Senza fine”, ispirandosi alle sue grandi mani affusolate, ma parlare dei due artisti solo dal lato sentimentale è davvero riduttivo. I due hanno realizzato musica insieme per molto tempo, a partire appunto dagli anni ’60, per finire nel nuovo millennio, quando Ornella Vanoni e Gino Paoli incidono il disco “Ti ricordi? No non mi ricordo”. Si tratta di un album di 12 inediti realizzato nel 2004, diventato ben presto disco di platino.
La carriera di Ornella Vanoni in breve
Dal 1961 a oggi, Ornella Vanoni ha pubblicato 41 album, alcuni dei quali con un’etichetta fondata da lei stessa. È un vero e proprio mito senza tempo.
La Vanoni ha partecipato a 8 Festival di Sanremo, vincendo nel 1999 il premio alla carriera mentre era in coppia con Enzo Gragnaniello con il brano “Alberi”. Nel 2018 ha vinto il premio alla miglior interpretazione “Sergio Endrigo” e il “Baglioni d’oro” con il pezzo “Imparare ad amarsi” in coppia con Bungaro e Pacifico. È stata inoltre ospite più volte sul palco dell’Ariston.
Ornella Vanoni ha anche preso parte al Festivalbar, al Festival di Napoli, a Canzonissima e alla Mostra internazionale Musica Leggera di Venezia.
“Ho detto a un mio amico: ‘Ci sono due modi di invecchiare: ridendo di sé stessi o prendendosi sul serio. Se scegli la seconda strada vivi male’ – ha dichiarato al Corriere – Quella è una brutta vecchiaia e invece bella vecchiaia è ridere di sé, dei propri crolli, delle proprie rughe. Io guardo con tenerezza il mio corpo che cambia, è giusto sia così. Andiamo avanti finché possiamo”.
Noi facciamo gli auguri di buon compleanno alla grande Ornella Vanoni e seguiamo il consiglio di invecchiare ridendo di noi stessi!
Alessandro Carugini
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