Oscar 2020 – Conosciamo più da vicino i candidati come miglior attore protagonista.

La 92esima notte degli Oscar 2020 si avvicina e finalmente sapremo a chi andranno le statuette più ambite. Una delle categorie più attese è sicuramente quella del miglior attore protagonista, anche se quest’anno non sembra esserci alcun dubbio su chi vincerà.

Dopo aver visto trionfare Joaquin Phoenix anche i BAFTA Awards appena passati, infatti, non rimangono molte speranze per gli altri candidati a miglior attore in questi Oscar 2020. L’interpretazione di Phoenix nel Joker di Todd Phillips è strepitosa, assolutamente grandiosa, in una parola: totale. Non si è semplicemente limitato a fare Joker, lui è diventato Joker. Ha indossato i panni di Arthur Fleck come una seconda pelle, facendoli suoi e regalandoci così un film che si regge interamente sulle sue spalle.

Oscar 2020 - Joker - Photo Credit: YouTube
Joaquin Phoenix è Arthur Fleck/Joker. Photo Credit: YouTube

Alla sua quarta nomination agli Oscar (le altre per Il Gladiatore, Quando l’amore brucia l’anima e The Master), Phoenix vincerà. È inspiegabile, in verità, come questo non sia mai successo fin’ora e non vorremmo che diventasse un altro Di Caprio! La domanda che ci poniamo è: lo annunceranno davvero come Joker?

Dall’altra parte, però, c’è un Adam Driver al massimo del suo splendore. Non sarà una vera e propria sfida, lo abbiamo già detto, ma un po’ ci speriamo. In Marriage Story Adam Driver ha superato se stesso con una prova attoriale a tutto tondo. Delicato, drammatico e profondo nella sua semplicità di uomo normale, il suo Charlie ci ha “stregato anima e corpo”. E noi lo amiamo. Driver è il volto nuovo di Hollywood che in brevissimo tempo ha scalato la scala del successo arrivando in cima. Lo abbiamo visto lo scorso anno sfiorare la statuetta come miglior attore non protagonista per BlackKklansman di Spike Lee e non possiamo che augurarci di vincere quest’anno quella da protagonista.

Perché meriterebbe di vincere? Scoperto con Girls, ci ha fatto ridere con la sua voce baritonale e una mimica facciale inestimabile in A proposito di Davis ma anche con il volto nascosto dalla maschera nera di Kylo Ren nella nuova saga di Star Wars ci ha stregato. È stato brillante nel limbo onirico di Terry Gilliam in L’uomo che uccise Don Chisciotte ma è con il suo ultimo film che ha raggiunto l’apice.

Oscar 2020 - Adam Driver - Photo Credit: GQ Italia
Adam Driver è Charlie in Marriage Story. Photo Credit: GQ Italia

Certo, la vera sfida è questa ma agli Oscar 2020 ci sono anche altri candidati, e non di poco conto! Ritroviamo Leonardo Di Caprio, ormai affezionatissimo, per C’era una volta…a Hollywood nel quale è stato strepitoso come sempre nei panni di Rick Dalton. Leo non sbaglia un colpo e ormai è una sicurezza vederlo sullo schermo. Ma davvero questo è il film da Oscar per lui? Non ci siamo ancora ripresi dalla delusione per la mancata statuetta al suo Jordan Belfort in The wolf of Wall Street e quest’ultimo film, anche se è una bellissima ode al cinema, non ci sembra ancora all’altezza.

Alla sua prima nomination è invece Jonathan Pryce, nonostante una lunga carriera costellata di successi. Diciamolo, non poteva che essere lui a impersonare Papa Francesco ne I due Papi, dove recita accanto a un altro mostro sacro del cinema come Anthony Hopkins. Pryce ha portato sullo schermo l’intimità di una storia difficile e delicata: il rapporto tra il Cardinale Jorge Mario Bergoglio e Papa Benedetto XVI poco prima delle dimissioni di quest’ultimo al soglio pontificio. Fatti veri si mescolano a una trama di invenzione dove Pryce e Hopkins giocano una partita elegante, costruita su sguardi, piccoli gesti e silenzi che si impiantano su un’impostazione di stampo teatrale. Guardandoli, ci dimentichiamo del loro essere uomini di chiesa: la loro è la storia di un’amicizia.

Oscar 2020 - I due papi - Photo Credit: Pinterest
Jonathan Pryce è Papa Francesco. Photo Credit: Pinterest

Ed eccoci arrivati ad Antonio Banderas, anche lui alla prima candidatura Oscar. Sensuale, passionale, caliente. L’attore spagnolo, sex symbol latino degli anni ’90, è tornato alla ribalta – dopo la breve parentesi italiana con la gallina Rosita – grazie ad Almodovar. Banderas in Dolor y Gloria si immerge totalmente e in profondità nelle esperienze di vita di Pedro Almodovar, di cui il film è un affresco autobiografico. Le donne per il regista spagnolo sono sempre state le vere protagoniste dei suoi film, con ruoli intriganti e intensi. È significativa, quindi, la scelta di affidare ad Antonio Banderas – forse suo unico attore feticcio – il ruolo di se stesso. Il risultato è un film dolce e sensuale come il protagonista.

Non ci resta che attendere la notte del 9 febbraio per sapere a chi andrà l’ambita statuetta!

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