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Oscar 2023: le cinque nomination per il miglior film d’animazione

La fatidica data è quasi giunta: lunedì 12 Marzo si terranno gli Oscar 2023. Tra le nomination, per quanto concerne il premio come miglior lungometraggio d’animazione, sono cinque i film che tentano di accaparrarsi l’iconica statuetta.

Ciononostante, quest’anno la Disney non sarebbe la favorita: l’opera del mitico Guillermo del Toro sembra che gareggerà senza troppi problemi e rappresenterà un osso duro per gli avversari. Occorre ricordare che tre film su cinque non sono stati proiettati nelle sale cinematografiche, passando direttamente sulle piattaforme di streaming.

Ma vediamo nel dettaglio i candidati!

La lista dei 5 film candidati agli Oscar 2023 come miglior film d’animazione

  • Pinocchio di Guillermo del Toro
  • Marcel the Shell
  • Il Gatto con gli Stivali 2
  • Il Mostro dei Mari
  • Red

“Pinocchio” di Guillermo del Toro

Quello di Pinocchio è un progetto che Guillermo del Toro desiderava da molti anni: idea tuttavia mai realizzata fino a qualche anno fa, in quanto nessuna major, prima di Netflix, gli ha concesso i fondi necessari alla realizzazione. Condividendo la regia con Mark Gustafson, impiegando la ricercata tecnica dello stop-motion, la nuova interpretazione dell’aspirante ragazzo vero è ambientata in epoca fascista, elogiando tratti di ribellione e disordine. Il film vanta già diversi premi, tra cui un BAFTA, cinque Annie Awards e un Golden Globe, collocandosi così in un’ottima posizione per la statuetta.

Video Credits @netflixitalia – youtube.it

“Marcel the Shell” di Dean Fleischer Camp

Sempre impiegando la tecnica dello stop-motion, Dean Fleischer Camp ci propone il curioso e bizzarro Marcel the Shell. Con diversa esperienza sulle spalle e numerosi cortometraggi dal sapore “artigianale” pubblicati su YouTube, Camp ci propone un prodotto professionale dai tratti spiccatamente documentaristici, senza però tralasciare quel sapore originale e casereccio. Grazie alla Chiodo Bros. Productions, il regista porta a compimento la storia di una dolce e piccola chiocciola destinata a far breccia nel cuore degli spettatori. Presentandosi come opera particolare e dotata di un design estetico fuori dagli schemi, Marcel the Shell ha buone possibilità per avvicinarsi al fatidico premio, tenendo sagacemente testa alla concorrenza.

Video Credits @FilmIsNowItalia – youtube.it

“Il Gatto con gli Stivali 2” di Joel Crawford e Januel Mercado

Già oltre dieci anni fa, il primo film dell’iconico gatto proveniente dall’universo narrativo di Shrek tentò di accaparrarsi la statuetta. Di tempo ne è passato e la DreamWorks Animation è notevolmente maturata da allora: ciò è tangibile nella nuova proposta di Joel Crawford e Januel Mercado, Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio. Pieno di goliardia alla Shrek e inserito in un contesto cupo rispetto al capitolo precedente, i registi hanno optato per uno stile antitetico al fotorealismo: dal punto di vista estetico infatti l’opera presenta dei tratti molto fiabeschi, quasi dipinti a mano, portando le animazioni ad essere stilizzate nelle sequenze di azione. In contrapposizione al predecessore insomma, il nuovo capitolo si presenta in una forma autoriale che non sfigura assolutamente nel contesto degli Oscar, tutt’altro!

Video Credits @UniversalpicturesIta – youtube.it

“Il Mostro dei Mari” di Chris Williams

Presentandosi come un omaggio alla letteratura marinara e piratesca, Chris Williams ci porta Il Mostro dei Mari, un interessante coacervo tra Pirati dei Caraibi e Dragon Trainer, richiamando contemporaneamente L’Isola del Tesoro e Moby Dick. I temi sono molteplici: i punti di incontro tra vecchie e nuove generazioni, l’attenzione alla natura e l’inutilità delle guerre. Realizzato con l’appoggio della Sony Pictures ImageWorks per quanto concerne il lato tecnico, quest’opera ambiziosa non passerà di certo inosservata alla premiazione!

Video Credits @netflixitalia – youtube.it

“Red” di Domee Shi

Nonostante risulti il film meno caratteristico e originale tra le cinque nomination, Red, l’esordio nel lungometraggio di Domee Shi, rappresenta un buon connubio tra l’animazione occidentale e quella orientale: la prima incarnata dalle forme morbide americane e dalle tematiche, fin troppo ripetitive, affrontate dalla Disney (inclusività delle minoranze asiatiche, emancipazione femminile, ecc.), la seconda caratterizzata dalla recitazione sopra le righe e da pose nette. Ciononostante, la Pixar si è dimostrata altamente capace sulla componente registica ed estetica. Ma basterà ciò a garantire all’opera un primo posto?

Video Credits @DisneyIT – youtube.it

Riccardo Angiolari

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