È sempre più un rischio il fenomeno dell’overparenting. Si tratta di una pratica genitoriale dannosa che consiste nell’eccessivo controllo sui figli che così non acquistano quella indipendenza e quel senso di responsabilità necessari alla loro crescita.

Overparenting, cos’è e quando è nato

L'overparenting è l'eccessivo controllo genitoriale sui figli, fonte intouchparenting.com
Overparenting, fonte intouchparenting.com

L’eccessivo coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli, al punto che cercano di aiutarli e controllano tutto ciò che accade al bambino”. Questa è la definizione del Cambridge Dictionary, come riportato da Al femminile, con cui viene spiegato l’overparenting. Si tratta di fenomeno, nato negli anni 80′ negli Stati Uniti e tornato d’attualità, che colpisce soprattutto genitori perfezionisti e ansiosi. Essi tendono ad essere eccessivamente presenti nella vita dei figli tenuti costantemente sotto controllo. Si tratta dei cosiddetti “genitori elicottero” che interferiscono nella vita dei figli influenzandone negativamente lo sviluppo.

Tutta la ricerca attorno ai genitori elicottero e all’over-parenting si è focalizzata sulle conseguenze sui bambini che sono coloro che subiscono l’over-parenting, ma nessuno ha analizzato quali siano le cause.”, spiega infatti, come riportato da Formazione continua in psicologia, il ricercatore Chris Segrin dell’Università dell’Arizona in una conferenza stampa per cui è importante invece riconoscere le motivazioni dei genitori che hanno influito nel loro comportamento con i figli. Motivazione che spesso anche inconsapevolmente li spingono nella vita di tutti i giorni ad attuare un controllo eccessivo sui loro piccoli. Ci ritroviamo allora di fronte a minori geolocalizzati e spiati costantemente anche con gli smartphone, professori messi sotto attacco per un rimprovero o un brutto voto e colpe di eventi negativi causati dai propri pargoli scaricate spesso e volentieri sui figli degli altri.

I genitori ansiosi e perfezionisti

Segrin nelle sue ricerche aveva scoperto che i genitori ansiosi sono più propensi all’overparenting per la loro idea di voler proteggere i loro figli da ogni pericolo del mondo. Pericoli che sono il motivo per cui genitori si sentano in dovere di essere costantemente vicino ai figli e non essere considerati negligenti in base ad una critica sociale che fa dell’ansia la sua forza. Si tratta dello shouldstorm o “tempesta del dovrei” che spinge fortemente i genitori a combattere ogni pericolo per i figli cercando di fare la cosa giusta per evitare che essi siano danneggiati da una scelta genitoriale sbagliata. Un ricerca che comporta l’eccesso del perfezionismo, una altra causa che spinge i genitori verso l’overparenting.

Il perfezionismo viene inteso come la volontà costante di ottenere successo attraverso il comportamento dei propri figli. I genitori perfezionisti “vogliono indirettamente vivere attraverso i traguardi dei propri figli. Vogliono vedere i propri figli avere successo perché li fa sembrare migliori.”, spiega infatti Segrin, “non voglio dire che non gli importi dei propri figli, perché ovviamente gli importa. Ma misurano il loro valore attraverso il successo dei figli. Ed è il parametro che usano per misurare il loro successo come genitori.”.

I danni dell’eccessivo controllo

Secondo diversi studi i danni dell’overparenting sugli adolescenti sono molto spesso l’aumento dell’ansia, il disagio emotivo, comportamenti procrastinatori e narcisistici. In particolare, secondo la psicologa clinica Judith Locke, sono cinque le caratteristiche essenziali che l’individuo deve sviluppare dalla nascita. Si tratta di resilienza, autoregolamentazione, intraprendenza, rispetto e responsabilità. Tratti che vengono irrimediabilmente danneggiati dall’overparentig perchè vengono rimosse quelle opportunità di crescita date dalla libera esperienza nella vita.

Per questo, conclude Segrin, “Abbiamo bisogno che i genitori capiscano che hanno anche altri elementi nelle loro vite, siano la carriera, le relazioni personali, gli hobby, e che sono indipendenti dal ruolo di genitori. In questo modo non rischiano di rimanere bloccati nell’essere genitori dei propri figli e accudirli fino ai 40 anni.” Dal canto loro i figli hanno bisogno di vivere la loro libertà e imparare dai propri errori riempendo da soli lo spazio delle proprie vita. Ogni volta che si fallisce si cade ma ci si rialza anche in piedi pronti a ripartire.

Stefano Delle Cave

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