Lunedì 27 giugno, i vigli del fuoco e gli artificieri sono entrati in azione per disinnescare un pacco bomba destinato alla sede di Leonardo, in zona Prati a Roma. La Digos ha aperto le indagini per rintracciare il mandante del pacco che sarebbe potuto esplodere da un momento all’altro.

Pacco bomba a Roma destinato a Profumo, amministratore delegato di Leonardo, potrebbe essere stato spedito da uno studio legale

Pacco bomba Leonardo - Photo Credits notizie.virgilio.it
Photo Credits notizie.virgilio.it

Il pacco bomba rintracciato stamane a Roma è stato disinnescato dai vigili del fuoco e gli artificieri della Polizia. Era indirizzato all’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Grazie al sistema di sicurezza della posta in entrata, l’azienda Leonardo è riuscita a intercettare un pacco bomba che conteneva della polvere da sparo e fili. I controlli della corrispondenza infatti vengono effettuati con attenzione ed è stato proprio grazie a questo che sono riusciti a rintracciare della polvere da sparo nel congegno che sarebbe potuto esplodere da un momento all’altro.

Gli artificieri dopo essere intervenuti nella sede di via Montegrappa, in zona Prati a Roma, sono riusciti a disinnescare l’ordigno rudimentale di piccole dimensioni. Durante l’intervento l’edificio non è stato evacuato, ma sono state messe in sicurezza le aree circostanti. Il pacco bomba sarebbe stato spedito da uno studio legale, ma la Digos ha appena aperto le indagini per rintracciare il mandante.

Le proteste per la chiusura della sede di Pomezia

L’attacco all’azienda Leonardo è ancora avvolto nel mistero, ma non si può escludere un tentativo di protesta contro l’invio di armi per la guerra in Ucraina. Leonardo lavora nel settore dell’aeronautica, della sicurezza e della difesa. Già nei giorni precedenti, la società è stata al centro di proteste. I lavoratori si erano lamentati dopo aver annunciato la chiusura della sede di Pomezia. Leonardo sta compiendo un’opera di riorganizzazione interna che vedrà i lavoratori di Pomezia riallocati nella sede di Cisterna, a Latina.

Camilla Tecchio

Seguici su Google News