Padel ad Amatrice: donati due campi alla città distrutta dal terremoto

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Di Redazione Metropolitan

Lo scorso 24 agosto 2016 è una data che i cittadini laziali difficilmente riusciranno a dimenticare. In quell’occasione, infatti, una scossa di magnitudo 6.0 ha distrutto il Comune di Amatrice insieme a quelli di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). La ferita aperta quella notte resta ancora profonda ed a 6 anni da quel terribile giorno, finalmente, la città vuole ripartire. A questo proposito, lo sport gioca un ruolo importante in un momento come questo. Permette di mantenersi in forma e attivi ma anche di distrarsi dallo stress quotidiano. Tra le varie alternative, una delle attività fisiche più in voga del momento è sicuramente il padel, pronto a sbarcare con due campi proprio ad Amatrice.

Dalla nascita all’arrivo nella cittadina distrutta dal terremoto

Nato alla fine degli anni ’60 in Messico, divenuto famoso in Argentina negli anni ’80, in Italia sta spopolando ed è pronto a sorpassare il tennis. I primi campi da Padel in Italia sono comparsi nel ‘94 ma è solo negli ultimi anni che il movimento ha conquistato il cuore degli italiani. Tra i tanti giocatori di calcio a praticarlo e possederne delle strutture troviamo Totti, Ibrahimovic, Di Biagio, Costacurta, Nainggolan, Casiraghi, Albertini, Roberto Mancini. Nei primi sei mesi dell’anno, stando ai dati dell’app di prenotazioni Playtomic ci sono state 1,5 milioni di prenotazioni. Un dato che dà la misura di quanto il Padel sia in espansione. Non una moda ma un’opportunità per rilanciare il tessuto urbano sul territorio. Un aiuto concreto alla città di Amatrice che anche tramite il Padel può posare le pietre della ricostruzione.

Le parole del sindaco di Amatrice e del CEO di Italian Padel

“Dobbiamo sfatare il luogo comune del padel come di un divertimento di moda. È invece – continua Giorgio Cortellesi, Sindaco di Amatrice – un modo divertente e formativo per avvicinare tanti giovani allo sport. anche questa, e siamo grati per il dono dei campi, è un contributo concreto per impedire lo spopolamento delle nostre montagne”. Tutti possono praticare Padel, dai principianti ai professionisti. Serve un campo, la rete, una racchetta, quattro amici e il gioco è fatto. È un forte aggregatore sociale. Immediato è arrivato anche il parere di Claudio Galuppini, CEO di Italian Padel, che ha commentato al riguardo affermando: “Come Italian Padel abbiamo aderito ad “Amatrice-report” (#alzagliocchievediicantieri, #amatriceriparte) donando alla città due campi da Padel. Crediamo che questo sport meraviglioso, in grado di spingere a giocare anche chi normalmente non pratica attività fisica e capace di avvicinare persone con un range anagrafico che va dagli otto agli ottant’anni, possa essere di ispirazione, di aggregazione e di spinta per far ripartire il tessuto sportivo, sociale ed economico del territorio colpito dal terremoto del 24 agosto 2016. Lo abbiamo fatto anche perché crediamo che lo sport sia motore di cambiamento e portatore di valori: due aspetti che normalmente fondamentali che, per una comunità così duramente colpita, possono essere un potente motore che aiuti la ripartenza”.

Gabriele Viespoli

(Credit Photo: Web)

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