Ha riattivato la luce in un palazzo occupato a Roma sfidando l’Acea e l’Hera andando personalmente nella cabina del contatore calandosi in un tombino. Non si tratta di un semplice uomo comune ma di padre Konrad Krajewski, il cardinale elemosiniere di papa Francesco
Roma, sabato sera, in un palazzo occupato in via Santa Croce di Gerusalemme dagli gli abusivi di Spin Time Labs, ci sono 500 persone, tra cui bambini, senza elettricità da sei giorni. “O la Prefettura fa riattivare la luce entro le 20, oppure farò da me”, aveva detto qualche ora prima padre Konrad Krajewski, il cardinale elemosiniere di papa Francesco. Quando fu messo a capo dell’Elemosineria Apostolica, papa Francesco gli disse: “La scrivania non fa per te, puoi venderla. Non aspettare la gente che bussa, devi uscire e cercare i poveri”.padre Konrad segue alla lettera i dettami del papa girando con il suo furgoncino bianco di notte per Roma distribuendo viveri, soldi e coperte a chi ha bisogno
E anche questa volta non si è tirato indietro. Poco dopo le 22 si è presentato in via Santa Croce di Gerusalemme nel palazzo occupato e si è calato nel tombino dove c’era la cabina con il contatore dell’elettricità riattivando la luce. “Mi assumo tutta la responsabilità. E non devo dare spiegazioni, c’è poco da darne. Ci ricordiamo cosa accadde l’ultima volta che ci fu un blackout a Roma? Mancò la luce per poche ore e fu un dramma. Ecco, adesso s’immagini cosa può significare restare senza luce per sei giorni. Ci sono quasi cinquecento persone, in quel palazzo, un centinaio di bambini…”, ha detto padre Konrad che sul contatore del palazzo occupato ha lasciato il suo biglietto da visita con la scritta “sono stato io” e ha firmato. Ora gli abitanti del palazzo occupato hanno di nuovo luce e acqua in attesa dei prossimi provvedimenti del comune di Roma che aveva cercato invano di negoziare con Hera, la società bolognese a cui gli abitanti abusivi del palazzo devono 300.000 euro di bollette mai pagate, che aveva chiesto all’Acea di interrompere la fornitura di corrente elettrica
Il gesto del cardinale e la reazione di Salvini
Subito dopo l’azione di padre Konrad Krajewski ,l’Acea è arrivata con i suoi tecnici sul posto tentando invano di disattivare la corrente dovendosi scontrare con un picchetto degli abusivi. Immediata e dura la reazione del ministro dell’Interno Salvini. In un comizio a Bra, in Piemonte, ha detto: “3-400 persone, che non pagavano le bollette, e dove la società che le gestisce ha tagliato la luce, dicendo, o paghi come tutti gli altri italiani nel mondo, o non ti do il servizio. Invece è arrivato un alto esponente del Vaticano, l’elemosiniere del Santo Padre, che è andato a riattaccare la luce. Io conto che ora paghi anche i 300mila euro di arretrati e aiuti le famiglie italiane in difficoltà che non ce la fanno a pagare le bollette della luce, dell’acqua e del gas senza occupare una casa”
“Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema… Anzi, pagherò anche le sue, di bollette”, ha risposto a Salvini padre Konrad, “sgomberi, famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere… Roma è anche questo, basta andare a farsi un giro nelle nostre stazioni. Dove sono finiti i diritti umani dell’Europa? Se qualcuno non capisce questo, provi a staccare la corrente a casa sua per qualche ora e vedrà che cosa vuole dire.«Si parla di soldi ma non è questo il primo problema. Ci sono i bambini. E allora la prima domanda da porsi è: perché sono lì, per quale motivo? Com’è possibile che delle famiglie si trovino in una situazione simile”.Quello di padre Konrad resta in definitiva un grande episodio di solidarietà in una città dove spesso, vedi il caso di Casal Bruciato, questa viene a mancare