Pagelline GP USA, all hail king Lewis

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Di Redazione Metropolitan

Super Lewis Hamilton va a prendersi il sesto mondiale, terzo di fila, nella terra dei cowboy! Sarebbe stato impossibile non conquistarlo oggi ma si sa, la F1 ci ha sempre abituati a tutto! Scopriamo ora le pagelline del GP USA.

Pagelline GP USA – all hail king Lewis

VOTO 10 A L.HAMILTON: Ha lottato come sempre, gli bastava un ottavo posto ma re Lewis non si arrende. Ad Austin sono sei mondiali vinti, di cui tre di fila e questo non è un risultato da poco. C’è poco da dire e tanto da ammirare, bisogna solamente inchinarsi al cospetto di king Lewis.

VOTO 9 A V.BOTTAS: Tirando le somme ad ormai campionato costruttori chiuso, Valtteri Bottas ha fatto una buona stagione. Non eccelsa certo, ma ha chiuso in seconda posizione (salvo imprevisti) quindi meglio dell’anno scorso. Battere Lewis è difficile ma oggi l’ha fatto in pista, ma non in ottica mondiale. Peccato, alla fine fa tenerezza.

VOTO 8 A D. RICCIARDO: Ottima gara per il nostro simpatico pilota australiano di quartiere. Vedere così avanti in classifica Ricciardo ci va ben sperare e tornare alla memoria i bei vecchi tempi, per non parlare di quel sorpasso in staccata su Norris.

VOTO 7 AD A.ALBON: Ha fatto un’ottima gara superando pedine, i suoi colleghi, molto più lenti di lui. E’ da premiare la costanza e la lucidità durante la sua guida. Peccato però per l’erroraccio in curva 1 che gli è costato tantissimo, magari il podio.

VOTO 6 ALLA McLAREN: E’ un’auto che migliora gara dopo gara. Ha due piloti giovani e vincenti. Secondo me non passerà ancora molto tempo prima di rivederla alla ribalta e sarebbe anche ora!

VOTO 5 A N.HULKENBERG: Alcune voci lo vedrebbero già nel DTM a bordo di una BMW. I tifosi tedeschi sarebbero contenti di avere il loro beniamino nel campionato ufficiale nazionale. Negli USA com’è andato? Bene, ha portato a casa punti preziosi per il team considerando che ormai è fuori dal suo team, che l’ha appiedato così dal nulla.

VOTO 4 A K.RAIKKONEN: Fa male al cuore non vederlo più lottare con la tenacia e la grinta di una volta. Enzo Ferrari direbbe che un pilota perde un secondo in pista ad ogni figlio che ha, ma Kimi li ha persi perché si è stancato, questo è quanto.

VOTO 3 ALLA FERRARI: La sfortuna ha iniziato ad aleggiare già dalle FP3 col ritiro di Charles. In qualifica la cosa sembrava svanita ma in gara si è accanita contro tutto il team come se non ci fosse un domani. E a dire il vero un domani non c’è visto la stagione di quest’anno. In Brasile ed Abu Dhabi la Ferrari correrà per la fuffa.

Vettel con problemi alla sospensione posteriore destra – Photo Credit: F1.com

VOTO 2 ALLA SFIGA DI VALSECCHI: Solo una volta gli autografi di Giovinazzi fatti a Davide Valsecchi hanno funzionato. Poi buio totale. Valsecchi porta sfiga a Giovinazzi è questa la realtà. Forse è una tattica dell’ex campione del mondo GP2, ora commentatore Sky, di farsi autografare i propri capi dal pilota pugliese Alfa per farne aumentare il valore? Evidentemente in Sky lo pagano poco e sinceramente non penso che l’autografo di Giovinazzi valga tanto. Ha lo stesso valore dei suoi risultati: ovvero scarsi.

VOTO 1 AL GP DEGLI USA: Una gara noiosa non c’è che dire. Con le Ferrari fuori dai giochi e le Mercedes che hanno messo le prime posizioni in tasca, la gara è caduta nella noia e monotonia. C’è chi sostiene di aver avvistato tizi ambigui assaggiare la magica erba di Austin e di aver visto Alonso con tuta McLaren prendere il sole seduto su una spiaggina.

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Gli strani effetti del GP degli USA ai tifosi e non solo – Photo Credit: a cura dell’autore

VOTO 0 ALLA WILLIAMS: Kubica ritirato e Russel che era dietro di quasi 50 secondi da Grosjean o forse più. Sinceramente non ho visto, ma erano proprio tanti! Sinceramente andiamo a guardare l’ammontare di secondi? Erano tanti, fin troppi. Ma perché non ritirate la Williams dalla F1?

VOTO BONUS ALL’ERBA DI AUSTIN: Un’erba particolare e dagli effetti magici. Cresce sui campi texani e causa allucinazioni e, soprattutto, è capace di far impennare le monoposto di Formula 1. Di che erba si tratta? Ma l’ho detto, di un’erba magica!

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